“Servitori di re e non servitori di servitori” di Yosef Hayim Yerushalmi edito da Giuntina www.giuntina.com (pp. 72, € 10, traduzione di Paola Buscaglione Candela) racconta la storia politica degli ebrei. In particolare, la scelta compiuta dalle comunità ebraiche di stabilire alleanze verticali dirette con il sovrano o comunque con il detentore del potere per ottenere sicurezza: alleanza regia. Così facendo si garantivano protezione e stabilivano una reciprocità d’interessi con i poteri dominanti. Nacque, così, la figura dell’ebreo di corte: intermediario tra comunità e potere. Ma quando per i re l’utilità degli ebrei veniva meno: cadeva anche la protezione. Purtroppo, tale scelta non ha funzionato in occasione della Shoah: come ben spiega David Bidussa nell’ introduzione. Infatti – pur perseguitati da sempre – mai nella storia dell’umanità erano stati destinatari di un progetto di eliminazione totale. Nel libro è affrontato anche il tema dei consigli ebraici e Yerushalmi mette in risalto la differenza tra la storia com’ è stata e come avrebbe potuto essere. Evidenzia che l’ azione dei consigli ebraici fu motivata dal cercare di tutelare l’interesse degli ebrei. Un invito, quindi, a studiare la storia senza idolatrarla: ma, soprattutto, a non abbassare mai la guardia dando tutto per scontato. Oggi l’incubo ebraico non è solo che quel che è accaduto possa ripetersi ma che lo stesso stato ebraico sia distrutto.
Tonino Nocera