Piazza De Nava stop ai lavori senza condivisione

Massimo Bray - Giuseppe Scopelliti
Massimo Bray – Giuseppe Scopelliti

LA REGIONE NON DARA’ IL VIA LIBERA AL FINANZIAMENTO SE LA CITTA’ NON SARA’ DACCORDO

di Fabrizio Pace – Forte scetticismo e pensati contestazioni pubbliche  sono state espresse sino ad oggi dalla cittadinanza reggina riguardo i lavori che vorrebbero l’ampliamento e il rifacimento della storica Piazza De Nava, antistante il Museo Archeologico Nazionale della Magna Graecia di Reggio Calabria e la realizzazione di ulteriori spazi per servizi aggiuntivi e di accoglienza. A tal proposito si è tenuto oggi un tavolo di confronto tra le varie parti sociali che saranno interessate dalla modifica radicale della zona. Alla riunione hanno partecipato il nuovo commissario straordinario prefettizio Gaetano Chiusolo, il dirigente regionale ai beni culturali Francesco Prosperetti, l’ing. Foti in qualità di tecnico, i commercianti limitrofi al perimetro in esame, i rappresentanti delle varie associazioni di cittadini e il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti. Quest’ultimo, tramite una missiva al Ministro Bray, ha richiesto che vengano prese in esame le criticità al progetto, il cui costo previsto sarà 10,5 milioni di euro,  più volte rappresentate dalla Regione Calabria. Molti i punti che nel progetto generano dubbi. Si va dalla deviazione che la  storica processione che segue la Vara della Madonna della Consolazione dovrebbe effettuare  a causa della nuova struttura, alla pericolosità del torrente Santa Lucia (che scorre verso la piazza allagando durante i giorni di copiose piogge gli scantinati del museo) condizione questa che  renderebbe i lavori molto più complicati, innescando nei cittadini lo spettro di un centro città che diventi un cantiere per lungo tempo.  Non è trascurabile anche la mancanza di sensibilità dimostrata verso la popolazione, alla quale non è stata minimamente richiesta una consultazione, che aiutasse i progettisti a capire  le esigenze dei cittadini. I commercianti locali e i residenti vedrebbero stravolte le loro attività e la viabilità dell’intera zona da un’opera che non ne tiene minimamente conto, realizzata per scelta di burocrati, per di più non reggini. Consultazioni che invece vennero effettuate negli anni  in cui fu effettuata la riqualificazione di Piazza Carmine sotto la “sindacatura” Scopelliti. Esiste anche il “terrore”, che come accade spesso, effettuando scavi così profondi in una zona antica, possano essere portati alla luce resti di vecchie civiltà che abitarono il nostro territorio, condizione questa che ritarderebbe i lavori o li bloccherebbe com’è già accaduto per la centralissima Piazza Italia. Il presidente della Regione Calabria quindi ribadisce che solamente  l’eliminazione delle suddette criticità, inserite nella soluzione progettuale a base di gara, consentirà garanzia per la funzionalità della nuova  opera e  quindi ne renderà utile il finanziamento. 

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