La piscina del Parco Caserta chiusa da fine Luglio ormai; le notizie su una delle strutture sportive più importanti di Reggio Calabria sono poche e sporadiche. In questo articolo, è nostra intenzione parlare della vicenda dal punto di vista sportivo senza andare a sviscerare i perché si è arrivati a sospendere la concessione della gestione dell’impianto alla società Paideia. Il dato agonistico che emerge è questo: la città dello stretto non può utilizzare attualmente un punto dove confluivano gli atleti di una delle migliori società di nuotatori del meridione che, negli ultimi anni, aveva fatto incetta di trofei regionali ed aveva portato rappresentanti in varie edizioni delle finali nazionali. Inoltre, c’è una Scuola Nuoto che, ogni anno, aumentava gli iscritti avvicinando ad uno degli sport più completi e salutari bambini sin dalla più tenera età creando un vero e proprio tessuto sociale dato che gli istruttori ed i tecnici sapevano anche coinvolgere amici e parenti dei giovani tesserati facendoli partecipare ad ogni attività. Tutto questo è fermo ed, ad oggi, è difficile prevedere quando si potrà riutilizzare la piscina del Parco Caserta. Ad inizio novembre è prevista un nuovo riesame della situazione dopo il ricorso dei rappresentanti della Paideia e forse si avranno degli aggiornamenti importanti, ma già saranno passati tre mesi dall’inizio consueto dell’attività agonistico. Tanti bambini sono rimasti delusi dal non poter tornare in vasca ad allenarsi dopo le vacanze estive; tanti giovani campioni hanno dovuto trasferirsi altrove per allenarsi e mettere benzina nel motore in vista delle prossime gare. Anche la squadra master e la selezione Asi hanno dovuto sospendere tutto dopo anni in cui avevano regalato tante soddisfazioni agli allenatori e dirigenti. Il loro grido di dispiacere si è fatto sentire e sarebbe bello se, qualche volta, la burocrazia ascoltasse anche la voce di chi è stato penalizzato da tutto questo. Oltre ai tesserati, c’era anche uno staff tecnico e dirigenziale che ha perso temporaneamente il lavoro e che si trova in attesa di conoscere il proprio futuro. Lo sport a Reggio vive un momento di grossa crisi anche perché ci sono queste situazioni come quella relativa al problema impianti che aumentano il malcontento dei reggini che ormai non hanno quasi più la possibilità di trovare una via di sfogo nell’attività agonistica in un momento difficile in tutti i sensi e lo sport, ripetiamo, ha avuto sempre un carattere sociale importate in una città passionale come poche nel bel paese.
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