Dovrebbe essere l’azienda “Poste Italiane” , la “via” di salvataggio di Alitalia, pare infatti che potrebbe partecipare all’aumento di capitale richiesto dal vettore nazionale, di 300 milioni di euro, con una cifra intorno ai 75 milioni. Il presidente dell’ENAC Vito Riggio ha segna fraintendimenti fatto capire che necessita una ricapitalizzazione dell’azienda oppure gli aerei già da oggi rimarranno a terra. Oltre ai 300 milioni di euro probabilmente immessi da Poste SPA servono altri 200 milioni che si otterranno, si spera, tramite prestito bancario. Riguardo proprio quest’ultimo arrivano rassicurazioni dal governo Letta il quale garantisce che il sistema bancario è pronto a sottoscrivere il suo impegno relativo all’aumento di capitale. Questo nuova “iniezione di fiducia” servirà (speriamo) ad Alitalia per essere nuovamente competitiva e pronta ad affrontare qualsiasi trattativa decidendo da sola il suo destino