Sul porto di Saline e sull’intera area grecanica formalizzata con una mozione una proposta di sviluppo”

CANDELORO IMBALZANO: “SUL PORTO DI SALINE E SULL’INTERA AREA GRECANICA FORMALIZZATA CON UNA MOZIONE UNA PROPOSTA DI SVILUPPO”

 

“Un progetto di ampio respiro che immagina nuove e concrete prospettive di sviluppo dell’Area Grecanica all’interno di una cornice che – attraverso la riattivazione definitiva e funzionale del Porto di Saline Ioniche e l’acquisizione e la riconversione in Distretto artigianale delle Officine Grandi Riparazioni – valorizzi la vocazione turistica e produttiva del Comprensorio e le peculiarità di un territorio che esprime grandi potenzialità ed una straordinaria ricchezza naturalistica e culturale”. Questo, in sintesi, spiega il presidente della Commissione “Bilancio, Programmazione Economica ed Attività Produttive”, Candeloro Imbalzano, “il contenuto della mozione oggi depositata alla Segreteria dell’Assemblea del Consiglio regionale, che fa seguito all’assemblea pubblica di sabato scorso al porto di Saline con i diportisti, gli operatori commerciali e della pesca nel corso della quale ho raccolto preziose indicazioni”.  La formalizzazione dell’iniziativa – spiega il presidente della II Commissione “muove da un dato fattuale: la scadenza ormai prossima del bando di gara per la concessione di aree e pertinenze demaniali, infrastrutture e specchi acquei afferenti il porto di Saline. Allo stato attuale, l’infrastruttura destinata ed utilizzata esclusivamente a scopi industriali, dovrà infatti essere resa fruibile anche agli operatori commerciali, turistici, della pesca e da diporto che, senza tema di smentita, potrebbero assicurare un alto valore aggiunto in termini economici. Per fare questo, tuttavia, è necessario posticipare i termini del bando stesso per consentire la modifica dell’attuale esclusiva destinazione urbanistica del porto”. “Della questione – informa Imbalzano – ho già interessato direttamente tutti gli Assessori competenti (Urbanistica, Lavori Pubblici, Turismo, Attività Produttive), perché, nelle more della scadenza, si attivino mettendo in campo tutte le attività di rispettiva competenza, per eludere la perdita di un’importante chance”.  Il presidente della II Commissione ricorda: “In questi anni, l’Area Grecanica ha fruito di consistenti risorse da parte della Regione: penso ai fondi per la cultura e per i beni archeologici, a quelli per i centri storici e le minoranze linguistiche, ai PISL ed ai bandi del Gal. Ciononostante, il comprensorio presenta gravissime criticità e risulta, in assoluto una delle aree più marginalizzate del nostro Paese per disattenzione e/o disinteresse sia dei Governi nazionali che delle Istituzioni locali a tutti i livelli”.  “Da qui – sottolinea ancora il Presidente Imbalzano – la necessità di rendere strategico l’utilizzo dell’unica struttura portuale che esiste tra Reggio e Roccella e rendere visibili i risultati anche di alcune nostre iniziative in Consiglio Regionale, che grazie alla disponibilità dell’assessore Gentile ed alla sensibilità del Presidente Scopelliti, hanno visto, fin dal mese di febbraio 2011, la concessione di due finanziamenti: il primo di un milione e duecentomila euro per il miglioramento funzionale e logistico del porto e il secondo di settecento mila euro per assicurarne la definitiva fruibilità, ma di cui ancora oggi non vediamo risultati tangibili”.  “Ribadiamo ancora una volta la nostra proposta di acquisire, anche con risorse comunitarie, la mega struttura, fino ad oggi inutilizzata, delle Officine Grandi Riparazioni da assegnare in comodato d’uso ad attività artigianali del Comprensorio dell’Area Grecanica,che già insistono o vogliono insediarsi” – aggiunge Candeloro Imbalzano. “In definitiva – conclude l’esponente politico – s’impone da subito uno sforzo eccezionale ed un cambio di passo, atteso che si sta avviando la programmazione delle risorse comunitarie 2014-2020, per questo straordinario territorio, così come per le altre realtà della nostra provincia, a partire da quelle Locridea e Pianigiana, con l’obiettivo di recuperare una debolezza strutturale non più sopportabile”.

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