Raccolta di firme degli ex-amministratori di Reggio Calabria affinchè si riveda il progetto di rifacimento della storica Piazza De Nava
Di seguito la nota congiunta diramata da:
Anghelone, Bagnato, Berna, Crupi, Curatola, Federico, Imbalzano E., Imbalzano P., La Scala, Leo, Marino, Martorano, Minasi, Morisani, Naso, Nava, Nociti, Paris, Pizzimenti, Porcino, Quartuccio, Raso, Ripepi, Romeo.
“Da cittadini visceralmente legati alla nostra Reggio e da ultimi amministratori della nostra comunità ci appelliamo alla Commissione Straordinaria affinché riveda il parere favorevole sul progetto di rifacimento di piazza De Nava. Si valuti, possibilmente in tempi brevissimi, la possibilità di indire una consultazione popolare affinché la nostra cittadinanza – che attraverso le associazioni e i partiti ha già manifestato seri dubbi sul progetto Di Battista – possa esprimersi sulla realizzazione o meno dell’opera. Ribadiamo quello che è un pensiero comune e sentito: non possono dei tecnici assumere delle decisioni che andrebbero a causare, probabilmente, numerosi problemi di tipo economico, commerciale, storico, ambientale, urbanistico e anche religioso visto l’impatto devastante che la nuova piazza avrebbe sul tradizionale percorso della processione del Quadro della Madonna della Consolazione. La nostra città vive con timore l’avvio di un nuovo maxi cantiere in una zona così centrale: è molto alto, infatti, il rischio di restare con il cartello “lavori in corso” per tempo indefinito. Questo oggi non lo possiamo permettere. Non lo possiamo permettere perché, a breve, dopo gli incredibili ritardi dovuti ad una gestione allegra dei lavori, il Museo Nazionale riaprirà i battenti e i Bronzi di Riace, vero tesoro della nostra terra, potranno tornare nella cornice a loro degna. Non possiamo, dunque, accettare che mentre si chiude una telenovela se ne apra un’altra. Non è possibile comprendere quanto, in termini di mobilità urbana e rendita commerciale, il cantiere sarebbe penalizzante o addirittura devastante. Non si è tenuto conto, nemmeno in minima parte, dei consigli e dei suggerimenti apportati dal mondo delle associazioni, chiamate proprio dalla Commissione Straordinaria per confrontarsi sul progetto. Eppure le associazioni, che al loro interno si dotano di figure di altissimo profilo storico e professionale, avevano portato “sul tavolo della discussione” concrete argomentazioni sotiche, sociologiche, urbanistiche ed economiche. E non solo. Perché, allora non tenere conto di tale proposte, tra l’altro formulate da chi la città la vive, l’ha vissuta e la vivrà? Perché assecondare la volontà di alcuni burocratici che poco o nulla conoscono del nostro territorio e che ancora una volta hanno voluto privilegiare aspetti personali a quelli di pubblica utilità?
Chiediamo dunque ai Commissari di rivedere la propria posizione e, da tecnici inviati dal Governo e non da politici eletti, di riaffidare al popolo ogni scelta su questo argomento. Una decisione che non può mettere alla porta i reggini, perché è arrivato il momento di tornare ad una vera democrazia e non ad una timocrazia mascherata”.
Anghelone Bagnato, Berna, Crupi, Curatola, Federico, Imbalzano E., Imbalzano P., La Scala, Leo, Marino, Martorano, Minasi, Morisani, Naso, Nava, Nociti, Paris, Pizzimenti, Porcino, Quartuccio, Raso, Ripepi, Romeo.