“Negli ultimi giorni, alcune mie opinioni sui punti di contatto tra il crotonese e la sibaritide, hanno stimolato un acceso dibattito nella speranza che possa allargarsi ulteriormente ed arricchire di contributi quello che è solo un mio pensiero ma oggi scopro condiviso da molti amministratori e cittadini”. Lo dichiara – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – l’assessore all’urbanistica Alfonso Dattolo.
“La condizione attuale in cui versa sia la sibaritide che Crotone, è davvero grave visto che gli interventi che avrebbero potuto determinarne il definitivo decollo, non essendo frutto di una visione d’insieme, di fatto hanno marginalizzato queste aree. Nei prossimi anni però, si avrà una riformulazione degli assetti territoriali di governo, motivo per cui, queste nuove tendenze e progetti vanno già messi in cantiere per non farsi trovare impreparati”.
“Questa ragione più di ogni altra, mi ha spinto a ragionare sull’individuazione di un sistema-territorio con un bacino demografico, storico-culturale ed economico ampio che ha riferimento all’area Sibari-Kroton, poiché seppur non si è mai fatto nulla di concreto per aggregare questa macro area, è sotto gli occhi di tutti, abitanti e non, che sono più le similitudini che le avvicinano che le differenze che oggi le tengono distanti”.
“Le future strategie di quello che potrebbe essere un piano integrato territoriale – evidenzia Dattolo – dovrebbero tenere conto di investimenti cospicui su un ampio spettro di settori localizzati su un territorio con caratteristiche omogenee”.
“Nell’area vasta della Sibari-Kroton si hanno omogeneità storiche-culturali, economiche e sociali. La presenza dei parchi archeologici potrebbe ad esempio essere volano per lo sviluppo di un turismo culturale di qualità e potrebbe nascere il “Distretto Archeologico dell’Area ionica”. Così come si potrebbero catalizzare attenzioni, progetti e investimenti, per favorire il settore agroindustriale di qualità e riuscendo finalmente a far nascere in quest’area un “Centro d’ Area Agroindustriale”.
“Si può puntare sulla logistica di settore con un opportuno piano di potenziamento dei trasporti e, soprattutto, della portualità. E poi, in quest’area esiste la risorsa mare che potrebbe essere occasione di investimenti turistici per una ricettività di qualità e per stimolare ulteriormente il rapporto tra area costiera e area silana”.
“Per fare questo bisogna avere l’idea di inserire il sistema territorio Sibari-Kroton nel più ampio progetto di sviluppo delle reti di aree vaste della Calabria. È più naturale quindi che si crei una sinergia vera tra l’area ionica settentrionale e centrale”.
“Questo renderebbe naturale una pianificazione atta ad attrarre investimenti per una rete dei trasporti diversificata, complessa ed esaustiva. L’aeroporto di Sant’Anna servirebbe un bacino territoriale più ampio, specie a fini turistici, e la portualità tra Crotone e Corigliano sarebbe potenziata per il traffico merci con una struttura aeroportuale e portuale servita da un sistema moderno di ferrovie interne tale da rompere l’isolamento dei centri dell’entroterra”.
“Riprendere la storia della Calabria, di quella Magna Grecia che tanto ci ha insegnato – conclude l’assessore all’urbanistica – significa riprenderci l’esattezza territoriale del presente abituandoci ad una politica coerente con quelle condizioni di omogeneità e di potenziale moltiplicatore di ricchezza di cui dobbiamo iniziare a parlare”.