di Fabrizio Pace – La Festa della Madonna della Consolazione rappresenta da sempre un momento d’incontro per la cittadinanza reggina e non. Un incontro che ha carattere non solo religioso perché ormai è un fatto di costume. La Vara, con il Quadro della Madonna, “parte” dalla Basilica dell’Eremo per arrivare alla Cattedrale, percorrendo il Corso G. Garibaldi, la via centrale, è un avvenimento che tutti in città hanno seguito più di una volta nella vita. Una processione spettacolare per via del fatto che la pesantissima Vara è trasportata sulle spalle dei portatori, carica di emozioni e aneddoti, che la gente si racconta nell’attesa di veder passare l’amato Quadro e di dedicargli una preghiera. La processione ed i giorni di festa hanno da sempre un carattere aggregativo per la comunità cittadina. Istituzioni pubbliche e religiose camminano tra la gente, tra le bancarelle, “tra” gli odori e le musiche popolari sottoponendosi inevitabilmente al giudizio della comunità. Bene, anzi male, malissimo, qualcuno ieri ha dissertato quella prassi e quell’assordante assenza di cui si è reso colpevole non è passata inosservata agli occhi dei popolo. Il o i veri motivi di tali assenze non li sapremo mai… a far congetture non se ne viene a capo, certo forse basterebbe dire che quando le cose vanno bene son tutti bravi a scendere tra la folla a ricevere complimenti. Persino i commissari prefettizi, seppur potendo prevedere di esser contestati, hanno voluto, per un ovvio senso di rispetto verso la Città, prendere parte alla Processione. Oggi forse sarà più chiaro a tutti, chi ha il coraggio in questa città di metterci sempre la faccia e chi gioca a nascondino sulla pelle degli altri….