Reggina ed Atzori, un disastro!

logo reggina 1914Che batosta. Altro che imporre gioco e ritmo, altro che reparti corti e pressing. In campo si è visto l’esatto contrario. Una parte della sconfitta va attribuita al tecnico per le discutibili scelte iniziali, da lui stesso sconfessate ad inizio ripresa con il tentativo di correggere il tiro. Il resto lo hanno fatto i calciatori, per atteggiamento, attenzione, voglia e determinazione. Dal Trapani una vera e propria lezione sotto tutti i punti di vista.

Una umiliazione che può lasciare il segno per come è arrivata, dieci passi indietro rispetto a quanto successo appena una settimana prima. Dove la prestazione aveva fatto comunque discutere, ma almeno sul piano dell’impegno la squadra aveva mostrato segnali positivi. Una discontinuità di rendimento che preoccupa non poco, farebbe bene la società a vigilare, farebbe bene Atzori a capire in fretta il perché di queste continue trasformazioni della sua squadra, nel breve volgere di così poco tempo. Una batosta, come detto, inaspettata, che forse è un bene arrivi alla quarta giornata di campionato, magari utile a far riflettere, provare a capire meglio, approfondire. La trasferta di Trapani sembra dar ragione al tecnico sulla bontà dell’organico, a suo avviso buono ma non eccelso, si mette di traverso, invece, nei confronti della società che continua a definirlo da play off. Fermo restando che in occasione della trasferta siciliana, mister Atzori ci ha messo parecchio del suo. Inevitabile pensare che i primi giorni della prossima settimana saranno molto caldi al centro sportivo S. Agata. Va fatta un’analisi seria perché a nessuno è andata giù la prestazione di Trapani, troppo brutta per essere questa la vera Reggina.

LA PARTITA –  PRIMO TEMPO: Atzori sorprende tutti con lo schieramento iniziale. E’ sempre 4-3-3 ma con interpreti diversi. Confermata in blocco la linea davanti a Benassi, in mezzo al campo, invece, fuori Colucci, dentro a sorpresa Dall’Oglio, davanti Gerardi, dopo la doppietta, scalza dal fronte offensivo Cocco, mentre Louzada viene preferito a Di Michele. Boscaglia conferma il suo 4-4-2 con Mancosu e Djuric in attacco, mentre Iunco parte dalla panchina. Il tecnico del Trapani viene premiato ad inizio match per le cento panchine con la squadra siciliana. Al 3° minuto la prima conclusione della partita è della Reggina con Fischnaller, rientro e tiro sul primo palo, parata di Nordi. Rispondono i padroni di casa qualche minuto più tardi, incertezza tra Benassi e Adejo e palla che danza davanti alla porta. Brivido al minuto 14 con un pasticcio in area di rigore, Rigoni che svirgola e Benassi costretto all’intervento su conclusione sporca.

Dopo una lunga insistenza il Trapani trova meritatamente il vantaggio. Cross pennellato di Nizzetto, Adejo è in forte ritardo su Djuric che colpisce benissimo di testa e manda alle spalle di Benassi, 1-0. L’occasione più importante per la Reggina, arriva quasi alla mezz’ora. Gran cross di De Rose, sul secondo palo Fischnaller arriva in ritardo e non riesce a toccare un pallone che andava solamente accomodato in rete. Al 40° clamorosa palla gol per il Trapani con Mancosu, che colpisce a botta ma davanti alla porta trova Lucioni a respingere, nella stessa azione solito cross dalla sinistra, solito stacco di Djuric e palla ancora in rete, mentre Adejo e Lucioni rimangono a guardare. Nel tentativo di arrivare sulla sfera, Benassi batte con la nuca sul palo e per qualche minuto si è teme il peggio. L’estremo difensore amaranto perde i sensi, attimi di grande paura, poi tra gli applausi del pubblico e con le proprie gambe, lascia il terreno di gioco, al suo posto Zandrini.

SECONDO TEMPO: Subito due cambi per provare a raddrizzare la gara, sono quelli operati da Atzori che, avendo già sostituito Benassi, completa la girandola, fuori Louzada e Dall’Oglio quasi a sconfessare le scelte iniziali. Ma è la giornata perfetta del Trapani che su schema, al 5° minuto, con Pirrone trova la rete del 3-0, una perla su schema con tutta la difesa della Reggina rimasta a guardare. Di Michele fa sempre la differenza, giocata da fenomeno, tiro a giro sul palo più lontano e palla sulla traversa. La Reggina adesso gioca bene ed allora Boscaglia corre ai ripari inserendo l’esperto Ciaramitaro per Pacilli. Gran parata di Zandrini al 16° su conclusione forte e precisa ancora di Pirrone, granata vicini al quarto gol. Che arriva poco dopo con Mancosu, la giocata è sempre la solita, cross e conclusione di testa, è un tiro al bersaglio che va puntualmente a segno. Al 30° il Trapani può fare cinque con il solito Djuric. Un bolide il suo di testa che si stampa sulla traversa, sulla respinta a porta vuota, palla fuori. Un attimo dopo Mancosu lascia sul posto Maicon e manda di pochissimo a lato. Un assedio. L’ultimo quarto d’ora è solo accademia per il Trapani, mentre la Reggina cerca in maniera poco convinta la cosiddetta rete della bandiera. Che non arriva ed il match si conclude con un perentorio 4-0. Il Trapani festeggia, gli amaranto lasciano il campo umiliati ed a testa bassa con tanti dubbi ed una certezza, c’è davvero moltissimo da lavorare.

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