Domenica 22 Settembre il Volo Libero Bergamo celebrerà il 33° anniversario

Oltre trent’anni di voli in deltaplano e parapendio, sulle ali del vento, anni scanzonati con la testa fra le nuvole, di giornate trascorse tra l’atterraggio di Palazzago ed i decolli in Roncola, il più celebre, il cosiddetto “pratino”, da dove hanno spiccato il primo volo centinaia di allievi e decollano i piloti brevettati oggi, con la speranza che il tempo “tenga”, che il vento non sia troppo forte o le nubi troppo minacciose. Oppure da quello per i deltaplani poco sopra il paese, o il monte Linzone, il più alto, quasi 1400 metri.

Nella storia del Volo Libero Bergamo ci sono tanti ricordi, a partire dalle fatiche su e giù lungo il cosiddetto “campetto” per apprendere i primi rudimenti sotto l’occhio vigile degli istruttori, ai primi “voli alti” con la radio accesa sulla frequenza della scuola, le strigliate quando le manovre non sono impeccabili, i quiz d’esame per conseguire l’attestato di volo da diporto e sportivo, una sorta di passaporto per visitare il cielo. Poi, finalmente, via da soli!

Anni indimenticabili abbandonando il nido per i primi, timidi tentativi di “cross country”, vale a dire volare il più lontano possibile e tornare indietro. E quando non si è stati capaci di farlo in volo, atterrare in un campo, trovare un autobus, un treno, tentare l’autostop con la sacca del parapendio in spalla, od aggrappati al telefono per chiedere ai colleghi di venirci a recuperare in posti sperduti e rientrare così alla base a capo chino, senza badare troppo agli sfottò.

Ci sono i racconti delle giornate di volo, quanto tempo trascorso in cielo sfruttando le masse d’aria ascendenti, motore e benzina che portano in alto parapendio e deltaplano, quanto lontano si è volato, i monti scavalcati, le altezze raggiunte, racconti che a volte pretendono di diventare storia, leggenda, distanze e quote che altre volte aumentano con il tempo, come la taglia del pesce nei racconti dei pescatori.

Ecco! Questo è in sintesi il Volo Libero Bergamo, un’associazione che oggi raggruppa un centinaio di appassionati di volo libero, cioè senza motore, che ogni anno ricorda quanto è vecchia e contemporaneamente quanto è giovane con una festa al campo d’atterraggio alla quale partecipano numerosi piloti delle altre associazioni, i loro famigliari, bimbi, amici.

A partire da mezzogiorno per tutto il pomeriggio i piloti decolleranno dalla Roncola per tentare di centrare degli scatoloni posti in atterraggio. Ogni scatolone un premio, ma non si sa quale! Si chiama “Coppa Rompiscatole”, ma ogni allusione alla noia è puramente casuale.

c-s e foto – Gustavo Vitali

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano

Il Quotidiano d’Approfondimento on line Il Metropolitano.it nato nell’Ottobre del 2010 a Reggio Calabria, città in cui ha la propria sede, dal progetto di un gruppo di amici che vogliono creare una nuova realtà di informazione