Da qualche mese si è insediato il governo di larghe intese e passo dopo passo sta mettendo a segno alcuni piccoli cambiamenti certo quelli più significativi tardano ad arrivare o meglio vengono spesso rinviati. L’abolizione dell’IMU cavallo di battaglia del cavaliere e del PDL tarda arrivare ed è osteggiata in tutti i modi da alcuni convinti esponenti politici che a sinistra non tollerano l’alleanza governativa tra centro-sinistra e centro destra, a detta di molti (Grillo tra questi) gli italiani alla fine saranno costretti a pagarla. L’altro provvedimento che molti si attendono e che tutti i partiti in campagna elettorale avevano inserito tra i punti programmatici è la riforma della legge elettorale, della quale si è tornato a discutere subito dopo la procedura d’urgenza decisa alla Camera. Enrico Letta ha ampiamente diffuso sui social network il suo ‘NoPorcellum'” ed auspica che tutti si assumano le proprie responsabilità durante la votazione in aula. Certo il giovane premier, che non dispiace secondo i sondaggi agli elettori del PDL, deve invece assurdamente fare i conti con chi nel suo partito tende a sgambettarlo. Il Pd presenta delle profonde lacerazioni interne. Tali da impedire un appoggio coeso al governo Letta. Difficile se non impossibile mettere d’accordo tutte le correnti di pensiero, che in base alla diverse anime e sensibilità di sinistra, non riescono da oltre venti anni a superare il tavolo degli interessi soggettivi di parte, seppur trovando un accordo (dopo innumerevoli primarie) riguardo il segretario, che di regola viene infine “pugnalato alle spalle”.
Fabrizio Pace
