Che strano, ora che il differenziale tra i tassi di rendimento dei btp italiani e dei bund tedeschi si sta assestando ai minimi già da qualche mese ,sono poche le testate d’informazione nazionale che ne parlano in maniera costante e che organizzano riflessioni e talck-show con importanti esperti per spiegare ancora una volta questa fenomeno. Non bisogna avere una gran memoria per ricordare che lo Spread, per i più un completo sconosciuto, fece per la prima volta capolino giornalmente sulle “tavole” degli italiani durante lo scorso governo Berlusconi . Divenne per molti un importante punto di valutazione negativo che ogni libero cittadino espresse riguardo all’operato del governo, tenendo spesso in poco conto la crisi finanziari globale che stava attraversando il vecchio continente. Da alcune settimane lo Spread è basso ma pochi se ne occupano, le prime pagine ed i titoloni occupati dai tassi di rendimento quando si voleva far cadere il governo del cavaliere, sono oggi sostituite da trafiletti laterali, roba per esperti del settore. In questo momento che il governo è frutto di un’alleanza tra centro-sinistra e centrodestra, pochi organi d’informazione danno risalto ed importanza al fenomeno dello spread che dovrebbe essere un vanto anche dell’esecutivo nazionale. Il ragionamento che ne consegue è : o lo spread non è più un parametro economico determinante o forse è un parametro determinante ma non direttamente riconducibile all’operato del governo in auge. Lasciamo che ognuno tragga le dovute conseguenze… oggi il differenziale si attesta a 242,2 punti base mentre il tasso decennale del Tesoro è arrivato a 4,149. E’ questo un calo che riporta ai minimi dell’estate 2011.
Fabrizio Pace