La Reggina rientra alla base dopo la lunga fase di ritiro. La squadra si prepara alla gara di Coppa Italia di domani contro il Carpi e per mister Atzori il ritorno dopo la straordinaria esperienza vissuta tre stagioni addietro.
“E’ stata una bellissima sensazione rivedere il terreno di gioco del Granillo, la panchina, lo stadio. Una emozione forte. Non mi piace il manto erboso, lo ricordavo un tappeto perfetto, spero si recuperi per la prima di campionato. La preparazione è stata molto dura. Io do molta importanza alla condizione atletica e per questo motivo abbiamo lavorato sodo. Quasi nessuno ha saltato un giorno di allenamento, speriamo di raccoglierne i frutti durante la stagione. I carichi di lavoro hanno condizionato le prestazioni, comportando scarsa qualità durante il corso delle amichevoli e gambe appesantite. Nel complesso è stato un ottimo ritiro. I ragazzi sanno quanto io punti sulle motivazioni, la voglia di lottare su ogni palla, la determinazione e sotto questo aspetto ho avuto delle buone risposte. Credo il gruppo possa essere pronto per l’inizio del campionato.
La partita con il Carpi? La gara di domani si giocherà con il massimo della convinzione e per vincerla. Non mi preoccupa la scarsa prolificità mostrata in questa fase di precampionato. Giochiamo con una pari grado e quindi è un test veramente impegnativo, quasi una prima di campionato. Loro avranno l’entusiasmo solito delle neopromosse, ma troveranno un avversario tosto. Al loro 4-3-3, opporremo il nostro 3-5-2.
Spero di avere già dato una certa impronta alla squadra, anche se trenta giorni non sono sufficienti per farlo. Dal punto di vista tattico ci vuole tempo, mi auguro di avere già trasmesso le mie convinzioni motivazionali.
Siamo d’accordo con la società nel dover irrobustire la squadra, qualitativamente e numericamente. Il gruppo va aiutato dall’arrivo di calciatori che dovranno dare una mano, cercando di migliorarlo. Ci saranno delle difficoltà per chi dovrà arrivare, nell’inserimento, la condizione, nel percepire subito i meccanismi tattici. Chi arriverà dovrà essere migliore di chi già c’è, su questo non ce’è dubbio, non servono giocatori solo per fare numero. Non voglio nomi altisonanti, ma gente motivata, vogliosa, con rabbia agonistica. Gli interventi dovranno avvenire in ogni reparto, almeno uno per settore, in mezzo al campo le necessità più impellenti, li ne servono due.
Legras ho voluto studiarlo bene, per questo ho chiesto alla società di rivederlo dopo S. Giovanni in Fiore anche a Fabriano. Dopo le amichevoli ho ritenuto non fosse pronto per noi, seppur il giocatore è bravo e di prospettiva.
Sbaffo è quel centrocampista di qualità che oltre a saper gestire la palla, impostare, calciare, riesce a far bene anche la fase difensiva. Non si è presentato nelle migliori condizioni fisiche così come Cocco, ma con lui c’è tutto il tempo per recuperarlo. Colucci ha lavorato intensamente. Non ha mai saltato un giorno di allenamento, deve smaltire i carichi di lavoro ed in lui ho trovato grande disponibilità. Sa bene che la qualità non basta in questa categoria, è necessaria la migliore condizione atletica.
Spesso il presidente manifesta anche a me il desiderio di festeggiare nel migliore dei modi il centenario, ma è giusto fare oggi i conti con la realtà. Non voglio illudere la gente, né prendere in giro i tifosi. La squadra va migliorata, rinforzata, rimaniamo con i piedi per terra e pensiamo a lavorare. Voglio ricordare che tre anni addietro, arrivando ai play off, iniziammo con una squadra che non aveva grandi nomi, lo sono diventati con le prestazioni sul campo. Per ambire ad un traguardo importante come quello della promozione, abbiamo bisogno di basi molto più solide di quelle attuali.