Walter Curatola riguardo l’incandidabilità

Riceviamo e Pubblichiamo

walter curatolaAccolgo con stupore la sentenza del Tribunale di Reggio Calabria, Prima Sezione Civile, che mi dichiara incandidabile alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali limitatamente al primo turno elettorale successivo allo scioglimento del Comune di Reggio Calabria. Vengo “punito” perché secondo i giudici, nel settore patrimonio durante il mio breve mandato non sono state svolte attività. Il rammarico è grande atteso che pure avendo ricevuto dal sindaco più deleghe (sport e spettacolo) proprio al settore patrimonio ho rivolto tutte le mie forze e, con immensa fatica, sono riuscito a rimettere in moto una macchina ferma da anni. Il Patrimonio edilizio era diventato il fiore all’occhiello dell’Amministrazione Arena e la dimostrazione sono i numeri degli sgomberi, decadenze, controlli a tappeto che abbiamo fatto con la Polizia Municipale, richieste di acquisto degli alloggi popolari dopo la presentazione dei due bandi di gara. Eravamo riusciti, in pochi mesi, a riorganizzare il settore ottenendo l’obiettivo di procedere alla più grande operazione di dismissione di patrimonio pubblico che sia stata condotta sul territorio nazionale. Questa sentenza che non tiene in considerazione le argomentazioni difensive e la copiosa documentazione riprodotta in giudizio, condanna l’impegno e il lavoro svolto con serietà e professionalità e stravolge la realtà dei fatti. Si contesta l’inattività ma a parlare sono i numeri, e non sto qui ad elencarli, che l’Ufficio Patrimonio edilizio ha registrato durante il mio mandato. Mi chiedo, ma quanti sono gli sgomberi che hanno fatto i Commissari in questi 9 mesi? A mia notizia nessuno. E, allora, se il settore che gestivo io, come ritiene qualcuno, non ha fatto nulla come spieghiamo ai reggini l’attuale azione amministrativa? Se io e il mio staff non siamo stati in grado di portare il settore Patrimonio ad operare in “correttezza e legalità”, sono riusciti a farlo i Commissari prefettizi? Non mi sembra. La mia non vuole essere una polemica contro il lavoro dei Commissari, né uno sterile sfogo. Semplicemente una constatazione. Io continuo ad avere fiducia nella Magistratura e mi appellerò a questa prima sentenza che, voglio ricordare, non è definitiva. Ci sono altri due gradi di giudizio e difenderò i miei diritti e se è il caso, arriverò sino a Strasburgo perché sono una persona onesta, lo devo alla mia famiglia, ai miei figli, a chi ha creduto in me e poi sono un professionista che ha sempre lavorato nel rispetto delle leggi. Avevo presentato subito dopo lo scioglimento del Comune, un esposto alla Procura della Repubblica, al Presidente Napolitano e al ministro Cancellieri nel quale chiedevo delle risposte ma nessuno mai si è degnato a farlo. Voglio tranquillizzare i miei elettori e sostenitori perché continuerò a fare politica, non riusciranno a mettermi all’angolo, e so che chi mi ha votato, continuerà a sostenermi ed è cosciente del lavoro che ho fatto per la mia città. Avevamo costruito, insieme al sindaco Arena, una “macchina” perfetta del settore Patrimonio e, se solo ci avessero permesso di continuare quel percorso tortuoso ma possibile, avremmo dato alla città altre risposte evitando questo blocco delle attività registratosi con il crollo del Comune.

Walter Curatola

Ex assessore comunale

 

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