Il panorama politico nazionale è con gli occhi puntati alla vicende giudiziarie di Berlusconi, nonostante il cavaliere abbia più volte dichiarato che il governo proseguirà nel suo mandato in maniera del tutto autonoma ed indipendentemente dalla sue vicende personali, il Partito Democratico cerca in tutti i modi di trovare altre vie per continuare la legislatura o per disarcionare il PDL, compagno di viaggio scomodo. Ultima trovata, già tentata in maniera fallimentare appena dopo le elezioni, è stato il tentativo di riavvicinamento del partito di Epifani al Movimento 5 Stelle. Grillo in piena coerenza, (su questo bisogna dare atto all’ex comico genovese, il suo partito sta tenendo fede alla linea politica prefissatasi) ha eliminato nuovamente ogni possibilità di collaborazione con il PD perché lo ritiene parimenti responsabile dello sfascio attuale in cui versa il paese. Un’altra figuraccia raccolta quindi da Epifani e soci che speravano ancora oggi di ergersi a moralisti della situazione, disprezzare il condannato Berlusconi, e avere quindi una spalla nel M5Stelle per possibili e future intese politiche. La verità è che il Partito Democratico sebbene cerchi di essere un soggetto unitario, in realtà è pervaso, squassato, dilaniato da profonde fazioni interne sempre in lotta tra loro. Bersaniani, Renziani, Turchi, D’Alemiani e chi più ne ha più ne metta, non consentono al centro sinistra di avere una linea di governo credibile ed una vita politica tranquilla al riparo dei continui assalti al potere che tal volta questa fazione tal volta l’altra tentano alla testa del partito.
Fabrizio Pace