30\07\2013 – Ci siamo chiesti com’è nato il problema Peo e siamo andati a scartabellare fra vecchie carte per vedere se potevano essere d’aiuto alla comprensione della vicenda. Ed ecco che spunta la famosa relazione sulla verifica amministrativo-contabile fatta dalla ragioneria di stato all’indomani dello “ scoppio” del caso Fallara. Approfondisce a partire dalla pagina 112 della relazione cosa è avvenuto al Comune di Reggio Calabria in riferimento alle progressioni economiche orizzontali (PEO). Si scopre così che “La prima progressione economica è stata attribuita, con decorrenza 01.01.99, in base alle previsioni dell’Art. 6 del CCDI in data 29.06.01” e che della stessa hanno beneficiato 1342 dipendenti su un totale di 1358, cioè il 98,82 % del totale. Gli ispettori segnalano che addirittura il provvedimento di liquidazione n° 91 del 13.09.2001 attribuisce la progressione anche ai dipendenti cessati dal servizio prima del 31.03.99 con anticipazione della legislazione nazionale che entrò in vigore in tale data. Al Comune di Reggio Calabria all’epoca fu compiuto quindi un miracolo: si applicò una norma prima ancora che la stessa venisse scritta. Si legge poi nella relazione “Una seconda procedura di progressione economica è stata attivata in riferimento all’anno 2000, in base alle previsioni dell’art.6 del CCDDI del 29.06.01. Hanno partecipato alla stessa tutti i dipendenti che non avevano potuto partecipare alla prima procedura, in quanto non avevano maturati un anno di servizio nella posizione economica. In base ai dati forniti dall’Ufficio Personale, tutti gli 83 partecipanti al procedimento hanno ottenuto la progressione”. Attribuito il diritto ai dipendenti lo hanno conservato sino ai giorni nostri, anzi precisamente sino al famoso provvedimento d’urgenza con il quale il Tribunale di Reggio Calabria, da due mesi or sono, ha dichiarato l’illegittimità della procedura. Tanto per capire di che cifre si tratta, nel riquadro evidenziamo la tabella riepilogativa, riportata alla pagina 122 della relazione.
