Si è svolto ieri notte l’incontro fortemente voluto ed organizzato dalla lista Scopelliti Presidente “La democrazia sospesa. Analisi sullo scioglimento per infiltrazione mafiosa dei comuni calabresi”. Intervenuti sul palchetto allestito alla Torre Nervi del Lido di Reggio Calabria, all’attenzione di qualche centinaio di presenti, tutti gli esponenti regionali e provinciali della Lista Scopelliti (On. Candeloro Imbalzano , On. Pietro Crinò, Giuseppe Saletta, Pier Francesco Campi, Francesco Cannizzaro e Giovanni Arruzzolo) il coordinatore provinciale Avv. Oreste Romeo e il Professore Pasquino Crupi, il Professore Avv. Alberto Panuccio, il Prof. Giuseppe Bombino, Prof. Bruno Chinè, l’On. Giuseppe Scopelliti, ed infine i Senatori Renato Meduri e Giovanni Bilardi. Motivo fondamentale del meeting è stato prendere in considerazione, alla luce di quanto visto in città sin ora, la possibilità di di ri-discutere la Legge e sulla gestione dei Commissariamenti. Sono quindi seduti gli uni accanto agli altri avvocati, politici ed insigni professori e si trovano tutti d’accordo sullo stesso punto la scarsa efficacia di un provvedimento che così com’è adottato ad oggi reca danni generali e non benefici. Ciò emerge almeno da quanto visto nelle esperienze dei comuni calabresi commissariati e sopratutto da quanto vissuto e visto nella nostra città. Non sono mancati momenti di “pacata rabbia” nel ricordare la motivazione dello scioglimento del governo cittadino… le parole “contiguità mafiosa” ancor oggi incomprese ed offensive verso quella classe dirigente espressione di un partito che già 20 anni fa si batteva in prima fila contro la ‘Ndrangheta sia nella nostra città che nella nostra provincia , come rammenta bene l’ex- segretario nazione del Fronte della Gioventù, oggi Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. Quando erano in pochi ad esporsi, a prendere posizione e tenere comizi sulla legalità in luoghi che potremmo definire all’epoca dei fatti molto “particolari” come Taurianova o Platì. Scopelliti nel suo intervento punta anche il dito nei confronti di coloro che hanno strumentalizzato questo infelice provvedimento voluto dall’allora ministro Cancellieri, di quelli che spesso hanno “usato la penna” per colpire solo determinate persone o hanno manipolato l’informazione. Pare ci sia anche un’informativa che indichi i nomi di questi personaggi 5 o 6 personaggi che agevolati dalla loro professione abbiano tentato di influenzare, in parte riuscendoci l’opinione pubblica. E’ quindi un fatto risaputo conclamato ma ancora allo stato embrionale che potrebbe sfociare in un vero e proprio caso per il mondo dell’informazione. Infine le riflessioni di tutti i presenti hanno evidenziato che la città vede adesso il suo “orologio” fermo al momento in cui venne presa quella decisione e da quel giorno il processo di crescita che doveva portare tra le altre cose anche alla nascita della città metropolitana si è rallentato notevolmente, danneggiando in maniera pesante l’economia cittadina e chi vive a Reggio Calabria . Le parole conclusive del senatore Meduri aprono conducono a nuovi ragionamenti per eviscerare ancora una volta l’argomento della legalità e della democrazia in città: “Reggio è stata sempre la patria della democrazia ma non possiamo dimenticarci che negli anni ’70 era accusata di contiguità fascista ora di contiguità mafiosa. Se ci sono contigui prendeteli ma non sospendete la democrazia”
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