Il 21 aprile 1956 usciva in edicola il primo numero de Il Giorno, diretto da Gaetano Baldacci. Il quotidiano – nato per iniziativa di Enrico Mattei allo scopo di sostenere le strategie dell’ENI e farle conoscere all’opinione pubblica – fu una fucina di talenti. Tanti giornalisti vi avrebbero mosso i primi passi per poi diventare firme rilevanti del giornalismo italiano. Un nome per tutti: Adele Cambria. Un articolo di Mauro Forno Un sorvegliato speciale Il Giorno di Mattei nelle carte degli informatori di polizia pubblicato da Contemporanea (a. XVI, n. 2, aprile-giugno 2013), rivista edita da Il Mulino rivela altri dettagli sulla storia de Il Giorno. Forno, docente di Storia dei Media all’Università di Torino e autore di alcuni volumi dedicati al giornalismo italiano (La stampa del ventennio. Strutture e trasformazioni nello stato totalitario, Rubbettino; A duello con la politica. La stampa parlamentare in Italia dalle origini al primo “Ventaglio” (1848-1893), Rubbettino e Informazione e potere. Storia del giornalismo italiano, Laterza) invita alla cautela nell’esaminare tale documentazione che va adeguatamente valutata. La vicenda però è “la dimostrazione dell’ elevato grado di vigilanza cui fu sottoposto negli anni 1956-1962” il quotidiano milanese. A seguire il giornale gli uffici stampa delle prefetture e gli uffici politici delle questure. Dai documenti esaminati da Forno (alcuni allegati all’articolo) emergono aspetti interessanti. Per esempio che il gruppo editoriale Pesenti avrebbe avuto intenzione di pubblicare un quotidiano con lo stesso titolo per creare problemi all’iniziativa editoriale di Enrico Mattei. Ritroviamo le ben note opposizioni alle politiche di Mattei da parte di settori industriali che si sarebbero concretizzate in una circolare di Confindustria che invitava a non fare pubblicità su Il Giorno. Le critiche alle sue politiche di Indro Montanelli, Giovanni Malagodi e Luigi Sturzo. Incontriamo – tra le persone vicine al Presidente dell’ENI – Francesco Malgeri, nato a Messina da una famiglia originaria di Bova, un protagonista del giornalismo italiano. Ma perché controllare Il Giorno? Non solo per una prassi consolidata del tempo: ma perché era il giornale di Enrico. Il presidente dell’ ENI sparigliava i giochi e delineava strategie non sempre condivise dalla classe politica. Ma forse aveva un progetto per l’Italia: evento che non capita spesso nella nostra storia.
Tonino Nocera