Miss Italia; concorrenti a Boldrini: non siamo né nude né mute

Le iscritte del Trentino Alto Adige ed ex miss fanno sentire la propria voce

 Non ci stanno le iscritte 2013 di Miss Italia e rispondono alle dichiarazioni del presidente della Camera On. Laura Boldrini. «Non ci sentiamo né nude né mute», dicono dalle selezioni in programma in Trentino Alto Adige fino a scriverlo in una lettera inviata alla terza carica dello Stato.

Ufficio Stampa Miss Italia

In un comunicato stampa diffuso dall’organizzatrice trentina del concorso, Sonia Leonardi, le giovani miss precisano che le dichiarazioni dell’On. Boldrini «non hanno fatto altro che danneggiare ulteriormente l’immagine già per sé delicata della donna e, più che un passo in avanti, stiamo tornando alle origini. Le ragazze di Miss Italia sicuramente non si sentono degli oggetti, ma vengono classificate come tali dalle persone che parlano per non conoscenza e giudicano senza sapere realmente di cosa si stia parlando». «Miss Italia – si legge ancora nella nota diffusa – non è un concorso di bellezza come gli altri, ha fatto parte per più di settant’anni della storia e del costume dell’Italia e da sempre mira ad innalzare l’immagine della donna non certo a screditarla». Indignate dalle parole della Presidente della Camera anche Mirka Viola (1987) e Gloria Zanin (1992). Per la prima «Se togliere Miss Italia dai programmi vuol dire combattere “le donne oggetto” in tv, mi auguro allora che la Rai lo faccia per tutte le trasmissioni», mentre la vicentina Gloria Zanin (Miss Italia 1992) commenta che «libertà delle donne è anche decidere di sfilare in bikini e partecipare ad un concorso di bellezza». E ancora: «Sono sconcertata dalle affermazioni della presidente della Camera contro Miss Italia. Frasi retrograde, bacchettone e maschiliste, un falso moralismo ipocrita. Stiamo parlando di opportunità di lavoro per centinaia di ragazze. In un momento così pesante di crisi economica e disoccupazione, come può l’On. Boldrini attaccare un’organizzazione che da anni garantisce lavoro a migliaia di persone? E dà la possibilità di emergere a tantissime giovani ragazze di talento». Infine Livia Jannoni (Miss Italia 1975) si dice dispiaciuta che la Rai rinunci al Concorso, «però il servizio pubblico doveva accorgersi prima che era in atto un forte cambiamento del nostro Paese, bisognava adeguarsi». Professionista, mamma e femminista convinta, come si definisce, Livia continua: «Capisco le osservazioni del presidente della Rai Anna Maria Tarantola, ma vorrei che si capisse anche che la bellezza è un dono come tanti e che sarebbe bastato cambiare qualcosa per mantenere le finali  su Rai1. Con un po’ di equilibrio si sarebbe potuto fare un nuovo programma». La Jannoni elogia Patrizia Mirigliani per il coraggio dimostrato nel cambiamento del Concorso e per le iniziative a sfondo sociale messe in atto.

 

c.s.  – ufficio stampa Miss Italia

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