E’ arrivato ieri in Cassazione il ricorso dei legali che difendono Silvio Berlusconi nel processo Mediaset. La pena richiesta durante la prima fase del processo ricordiamo era di quattro anni di reclusione per frode fiscale e a cinque di interdizione dai pubblici uffici. Incredibilmente (per quelli che sono i normali tempi della giustizia italiana) è stata immediatamente fissata la data dell’udienza fissata per il 30 luglio prossimo innanzi alla sezione feriale della Corte Suprema. Pare che la rapidità di tale decisione sia dovuta ad evitare ogni rischio di prescrizione anche di una sola parte delle accuse. L’Agenzia delle Entrate si è costituita parte civile, gli imputati nel processo sono anche il produttore cinematografico egiziano Frank Agrama e i due ex manager Mediaset Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto. In cada PDL la celerità della decisione della Corte Suprema è guardata con sospetto anzi forse come una chiaro attacco al proprio leader che potrebbe essere estromesso definitivamente dalla vita politica del paese. I capigruppo ed i senatori stanno vagliando tutte le mosse ed i comportamenti di massa piu opportuni da mettere in essere per difendere la libertà di circa 10 milioni di persone che hanno votato Berlusconi. Ma non sono solo i seguaci del cavaliere a indignarsi e stupirsi dell’incredibile celerità della decisione della magistratura, anche l’avvocato che difende il leader del Popolo delle Libertà, Franco Coppi, ha dichiarato: “ Non ho mai visto un’udienza fissata con questa velocità: sono esterrefatto, sorpreso e amareggiato perché in questo modo si comprimono i diritti della difesa”.
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