IMU sì, IMU no, aumento dell’iva sì o no? Ogni giorno ne saltano fuori di nuove, ed oltre al FMI, che prova ad intromettersi negli affari economici del nostro paese, come già reso noto, ora si ritorna sulla possibilità a meno di togliere o rimodulare questa “benedetta” Imu e di vedere se si riesce a rinviare o meno l’aumento dell’IVA, cosa “catastrofica” a discapito di un’economia già con un “encefalogramma piatto”….. Il ruolo di “piromane” della situazione l’assume questa volta ll ministro dei rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, che con vari interventi fa’ capire che l’abolizione dell’Imu per “il Pdl è una priorità, quindi si farà, ma in modo ragionevole”; dove “ragionevole” equivale nel fatto che se non si trovano le coperture l’imposta va rimodulata e non abolita. “Va ricordato a tutti che il necessario taglio della spesa pubblica non produce risorse immediate, mentre i tagli di Imu e Iva le richiedono subito”.
La “ricetta” di Franceschini consisterebbe nella non esenzione delle case di lusso ed una rimodulazione sulle seconde e terze case. Risponde il ministro Zanonato che parla di “ridurre l’Imu sulla prima casa delle famiglie e sulle imprese”. Confindustria ribadisce la sua posizione di priorità sul pagamento alle imprese da parte della pubblica amministrazione, e il cuneo fiscale, cosa che vine subito chiarita dal ministro del lavoro che la scadenza rimane quella di fine agosto. Ieri il ministro del lavoro Enrico Giovannini ha fatto intendere che la riforma dell’Imu, insieme con il cuneo fiscale, potrebbero essere affrontate tutte con la legge di stabilità. Il PDL non mollerà, ha fatto di IVA ed IMU la sua bandiera di battaglia e di mantenimento, almeno parziale, delle promesse fatte agli elettori. Al governo, come dal primo giono di presa del mandato, non si prospettano momenti idilliaci e sereni, la fibrillazione interna non si sa a cosa potrà portare.