Shindand, 28 giugno 2013 – Si è recentemente conclusa l’operazione denominata ‘Deep Impact’, condotta dal 6° battaglione dell’AfghanNational Army (esercito afghano) con il supporto dei militari italiani della Transition Support Unit – Center (TSU-C) di stanza a Shindand.
L’attività, volta a garantire la sicurezza della Shindand Air Base dal possibile lancio di razzi a opera degli insurgents, è stata articolata in due fasi: durante la prima, il personale effettivo al plotone ‘alpieri’ del 7° reggimento alpini (l’unità di manovra che fornisce l’ossatura della TSU-C) ha provveduto a istruire i colleghi afghani sulle tecniche di discensione (metodo della ‘discesa in corda doppia’) e su quelle di risalita (metodo del ‘paranco’) e, successivamente, è stata effettuata un’accurata pianificazione congiunta dell’operazione da svolgere. Durante la seconda fase, i militari italiani hanno fornito il proprio supporto ai militari dell’ANA che, sulla scorta delle tecniche precedentemente acquisite, si sono calati in un ‘karez’ (meglio conosciuto con il nome di ‘sistema idrico di Turfan’) ove, fonti di intelligence ritenevano vi potessero essere alcuni razzi degli insurgents pronti per essere lanciati contro la base aerea di Shindand.
L’operazione ‘Deep Impact’ rappresenta una delle molteplici attività in cui le forze della coalizione internazionale ISAF forniscono il proprio supporto alle Afghan National Security Forces (ANSF – forze di sicurezza afghane) che, dallo scorso 18 giugno, hanno assunto la piena responsabilità per garantire la sicurezza della regione ovest del Paese.
c.s. – ISAF RC-W