Ha detto la verità il presidente Foti in quella corposa ed interessante conferenza stampa di fine stagione. Nella circostanza, parlò di ambizioni, voglia di vincere, necessità di ritrovare quei valori sempre appartenuti alla Reggina ed ultimamente smarriti. Ma parlò pure di allenatori, di scelta che sarebbe dovuta avvenire con la massima cautela e circoscritta a quattro tecnici già individuati, tra cui uno emergente. Torrente, Calori, Gautieri, Vecchi. Ci siamo. Sono stati tutti interpellati, qualcuno ha già trovato collocazione altrove, qualche altro ha preso tempo alla ricerca di migliore sistemazione. A disposizione Vecchi, ultima ipotesi, ma non per questo la meno valida. Il tecnico ex Sud Tirol ha chiesto informazioni dettagliate sulla Reggina, sul modo di lavorare, sulla struttura, quella del S. Agata, del presidente Foti sapeva già parecchio. Sarebbe prontissimo ad iniziare questa sua nuova avventura, ma anche lui, come Dionigi, è un esordiente. Ed allora, quale potrebbe essere eventualmente la reazione della piazza? La prima, a scatola chiusa, è stata soddisfacente, 3017 abbonati per una Reggina che ancora dovrà nascere, frutto di proclami fatti dal massimo dirigente e che hanno riacceso l’entusiasmo. Meglio continuare ad insistere su Calori, pur avendo raccolto dallo stesso poca convinzione nel progetto e la sensazione che possa essere interessato ad altre piazze, oppure puntare ancora su un emergente? Scelta difficile, patata bollente che volentieri passiamo al presidente Foti. Nelle sue valutazioni, vanno tenute in conto le aspettative dei tifosi e le scelte degli ultimi sei anni dove, tranne che per la parentesi Atzori, si sono registrati puntualmente cambi tecnici in corsa.
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