Sala Giuditta Levato di Palazzo Campanella gremita. Presenti autorità sportive, politiche, media, per il convegno “Calabria, lo sport che vorrei” organizzato dal Coni regionale. Il giornalista Gianpaolo Latella ha fatto da moderatore ad una lunga serie di interventi. Al tavolo dei relatori, oltre al Presidente Nazionale del Coni Giovanni Malagò, anche Mimmo Praticò Presidente Regionale del Coni, Alessandro Nicolò Vice Pres. del Consiglio Regionale, Giovanni Verduci Vice Pres. della Provincia, il Commissario Straordinario del Comune di Reggio Calabria La Paglia, Demetrio Arena Assessore alle Attività produttive Regione Calabria, Roberto Fabbricini Segr. Generale Coni, Franco Chimenti Pres. Coni Servizi, Alberto Miglietta A.D. Coni servizi, i testimonial Andrea Lucchetta ex campione di volley, Oscar De Pellegrin olimpionico Italia Londra., Gianfranco Briani Presidente Giochi del Mare 2013, Gianfrancesco Lupattelli Pres. Aces Europe. Lunga introduzione del presidente regionale del Coni Mimmo Praticò, appassionata, completa e dettagliata, una descrizione di quelli che sono i punti fermi dello sport dal punto di vista strutturale, comportamentale, sociale, alimentare, che la Calabria vuole. Un passaggio obbligato sulla nuova scuola regionale dello sport ed il ringraziamento ai vertici massimi del Coni per la loro presenza in città. Nel contesto del convegno, anche la consegna della bandiera, simbolo dell’assegnazione a Reggio Calabria del titolo di Città europea dello sport. Un momento toccante dell’incontro è stato rappresentato dalla proiezione di un video come anteprima del Progetto curato da Andrea Lucchetta “Il sogno di Brant”, la disabilità vista non più come un impedimento per la pratica sportiva. E dopo i numerosi interventi, l’ultima parola al Presidente Nazionale del Coni Giovanni Malagò. “Nonostante una serie di imprevisti, siamo riusciti a mantenere l’impegno preso con la città di Reggio Calabria. Ho scelto di venire insieme a componenti importanti del Coni perché ho pensato fosse giusto così. In poco più di 100 giorni ho fatto visita a quasi tutte le regioni d’Italia. Ascolto, raccolgo i problemi che sono, purtroppo, similari ed accomunano i vari comitati. ‘Lo sport che vorrei’ è una esortazione, una speranza, un auspicio? Io non legifero, non ho la bacchetta magica, ma intendo invertire la tendenza, cercando di ovviare alle difficoltà inculcando la cultura dell’impresa, anche e soprattutto nello sport. Ogni regione ha elementi di criticità, chi più, chi meno. Quella certamente più grave riguarda la carenza di palestre nelle scuole. Qualcosa si è anche fatto, ma troppo poco. Oggi ho saputo che il Palapentimele è ancora chiuso. Io non so di chi sia la colpa, lo verificherò, ma è inconcepibile. Come si può pensare di sostenere lo sport, quando si è carenti dal punto di vista strutturale? Ecco su questo, invece, mi sento di dire di potere fare molto, almeno sul piano dell’interesse, della conoscenza, dell’insistenza per la risoluzione del problema. Come si può pensare di candidarsi a città europea, con la struttura sportiva più importante non agibile? Prometto che su questo punto farò una durissima battaglia. Creare strutture, renderle fruibili, significa organizzare manifestazioni, alimentare il turismo, approfittarne per far conoscere le bellezze del posto. Oggi è il 7 di giugno, tornerò entro la fine dell’anno per un resoconto, nel frattempo il presidente regionale ha il compito di relazionarmi sull’intera situazione strutturale e sulle varie criticità dello sport in Calabria, noi faremo il massimo per risolverle. A conclusione di questo 2013, sarà opportuno fare il punto della situazione. Ecco, è questo lo sport che vorrei.”
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