E’ cominciata nella Grotta Azzurra dell’ Isola di Dino l’edizione 2013 dei Giochi del Mare. L’ Isola di Dino grazie a Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, Principe di Benevento, Vescovo di Autun è entrata nella storia, infatti, Talleyrand, vescovo e massone, protagonista del Congresso di Vienna era anche duca di Dino. Fu un personaggio discusso e criticato. Ma, forse, il giudizio più vero e originale è quello di Jean Orieux, il suo biografo: “Conservava l’Ancien Règime dei costumi e dei modi, ma rifiutava quello delle istituzioni, sopravviveva in lui il meglio di quel mondo trapassato, associato a quanto vi era di più positivo in quello nuovo”. Pochi sanno, però, che la sua vita incrociò anche la Calabria. Il 2 dicembre 1817 Ferdinando I, Re delle Due Sicilie, lo nominò Duca di Dino con una rendita annua di sessantamila franchi. Dino è la più grande delle due isolette calabresi: l’altra è Cirella. Entrambe si trovano nel Mar Tirreno, in provincia di Cosenza. Dino, con un’estensione di circa 50 ettari e un’altezza massima di 100 metri, fa parte del Comune di Praia a Mare. Negli passati l’isola di Dino appartenne all’avvocato Agnelli e furono spesso formulate ipotesi di sviluppo turistico: mai realizzate. Ma grazie a Talleyrand chi si reca a visitare la sua tomba incontra l’isola di Dino. perchè la lapide posta sulla tomba di Talleyrand recita: “Qui riposa il corpo di Charles-Maurice de Talleyrand-Pèrigord, principe-duca di Talleyrand, duca di Dino, nato a Parigi il 2 febbraio 1754, morto nella stessa città il 17 maggio 1838”.
Tonino Nocera