Nei giorni in cui ricorrono due anniversari importanti e rimasti impressi nei libri di storia come il 23 maggio 1992 giorno in cui venivano uccisi, a capaci Giovanni Falcone sua moglie e la scorta, e il 24 maggio 1915 entrata in guerra del Regno d’Italia a fianco di Inghilterra e Francia, nell’epoca in cui twitter e facebook regnano sovrani e condizionano la vita di molti di noi, è proprio tramite un tweet che il Premier Enrico Letta annuncia che : “Il Consiglio dei ministri ha trovato l’intesa sull’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. Oggi abbiamo trovato l’accordo sull’abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti. Ora la Ragioneria deve preparare le norme fiscali del ddl.” Tutti sembra plaudino alla decisione presa da CDM di oggi, vedremo poi quando la stesura del DDL sarà pronta cosa avverrà in realtà. Per ora abbiamo un Matteo Renzi, che lascia dichiarazioni sul rifacimento della legge elettorale : “Sono sicuro che alle prossime elezioni un Pd veramente rinnovato vincerà e governerà; Il partito deve essere unito, poi naturalmente si possono avere idee diverse; una porcata non si può correggere, modificare, emendare. Se il Porcellum lo cambi un pochino, diventa un maialinum; Serve una legge elettorale seria per la quale un minuto dopo le elezioni si sa chi ha vinto e chi ha perso”. Per intanto i vari partiti si sfideranno nei prossi giorni per le varie elezioni amministrative che interesseranno buona parte della nostra penisola, fra comuni e province. Chi vincerà? Di certo sarà un’ennesima prova di come gli italiani vedano i vecchi partiti e i nuovi arrivati. Sarà il banco di prova per Grillo ed i suoi, per vedere se siano graditi, al popolo elettore, tutti i loro continui “no” e manie complottistiche e persecutorie, oppure siano meglio gradidi un PD semi disintegrato od un PDL-LEGA inossidabile, uscito quasi rafforzato dalle varie inquisizioni giudiziarie. Staremo a vedere chi ne uscirà vittorioso e chi perdente. Di certo, cosa molto probabile, il partito degli astensionisti sarà sempre la maggioranza silenziosa. Il Piave mormorò e si ribellò quasi 100 anni orsono, per finire e riunificare una penisola tanto agognata e divisa per secoli, speriamo che sempre questa beneamata patria non imploda sotto le sferzate della crisi e dello spread, oltre che all’inadeguatezza delle risposte che la politica odierna stà dimostrando da quasi due anni.
24 Maggio chi mormora
