Una lunga chiacchierata con Mimmo Praticò, presidente regionale del Coni, al quarto mandato consecutivo. Il massimo dirigente punta al completamento di quei progetti già avviati ed a rendere fruibile e operativa la scuola regionale dello sport.
D) Presidente, un’attività, quella del Coni Regionale, senza tregua, con tanti impegni e moltissime iniziative.
R) Non vi è dubbio che sia un’attività senza tregua, si lavora giorno e notte. Con la trasformazione dei comitati provinciali in delegazioni provinciali, a mio giudizio si è prodotta una grossa mole di lavoro per il Coni regionale. Forse impreparato a sostenere questo gravoso compito, anche se, per fortuna, sono arrivate forze nuove dagli stessi vecchi comitati. Pertanto, possiamo dire di essere in una piena fase di rodaggio e con l’impegno di tutti i collaboratori, marciando verso un’unica direzione, credo ci si possa mettere a regime.
D) Ha lanciato un allarme forte sulla crisi che sta colpendo in maniera seria anche il mondo dello sport. La rinuncia della Callipo al campionato di volley di serie A1, per lei è stato un segnale significativo.
R) E’ un segnale forte, a prescindere dai segnali che già si avvertivano. Lo sport in questi ultimi periodi, è stato colpito maggiormente dalla crisi, dovuta alla mancanza di fondi istituzionali e dalla scarsa partecipazione economica degli sponsor. Una vera e propria mazzata per l’intero movimento, mortale soprattutto per le piccole società, portando, in alcuni casi, addirittura alla rinuncia di una promozione conquistata sul campo, per l’impossibilità a sostenere le gravose spese che la categoria superiore comporta.
D) Accordo Coni, Agenzia delle Entrate e Ordine dei Commercialisti.
R) Nei mesi scorsi è stato stipulato un protocollo d’intesa per dare un servizio ottimale alle federazioni, alle discipline associate, agli enti di promozione sportiva e soprattutto alle società sportive. Ciò considerando l’evolversi continuo della normativa fiscale-tributaria e in diversi casi, come può accadere, la scarsa conoscenza delle normative da parte degli addetti ai lavori nell’ambito sportivo. Il Coni Regionale, tramite questo accordo, e grazie alla collaborazione dei dirigenti dell’Agenzia delle Entrate, vuole dare risposte ad ogni tipo di problematica che i dirigenti sportivi possono incontrare. Mi arriva conferma della valenza di questo accordo, attraverso una recente comunicazione del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che intende estendere questo protocollo su tutto il territorio nazionale. Ci piace sottolineare che, in questo senso, siamo stati i precursori di una idea che ha trovato così grande riscontro.
D) Lo sport e la salute, il Coni impone determinate regole.
R) Da sempre ritengo che lo sport, oltre ad essere un veicolo importantissimo per l’attività fisica e l’aspetto sociale, è un fondamentale investimento per il futuro. Infatti chi pratica la disciplina sportiva da giovane e prosegue anche in età avanzata, certamente corre meno il rischio incorrere in malattie di varia natura. Diventa, quindi, indispensabile che le istituzioni programmino un’attività sportiva continua, rivolgendosi alle fasce di età “dai 5 ai 90 anni”, perché lo sport è salute e prevenire lo stato di salute, significa ridurre i costi della sanità. E’ obbligatorio che i ragazzi, sin dalla tenera età, avviati al mondo dello sport, si sottopongano a visita specialistica. E poi, prima possibile, mettere in atto la legge sui defibrillatori. Il Coni Regionale, sin dal 2008, non ha mai perso occasione per evidenziare la necessità di fornire ad ogni società sportiva, piccola o grande che sia, tale strumento certamente propedeutico a salvare tantissime vite umane.
D) Il suo cruccio, la casa regionale dello sport. A che punto siamo?
R) Intanto il fatto che esista è già una vittoria. La struttura più piccola dell’intero complesso, già pronta, è un grande passo avanti. Chiaramente se il Coni, come da impegni assunti, provvede a ristrutturare una parte dell’altra struttura e le istituzioni a completare quella restante, ritengo che in tempi non troppo lunghi la casa regionale dello sport possa vedere finalmente la luce. Consentendo così di ospitare le federazioni, di abbattere i costi che soprattutto per lo sport di base sono troppo alti e mettono a rischio la sopravvivenza di discipline agonistiche anche di grande tradizione.
D) Cosa si aspetta dal Coni Nazionale e dal suo Presidente Malagò?
R) Il Presidente Malagò ha iniziato con il piede giusto. La sua azione determinata e risoluta, ci piace soprattutto per il piglio con cui ha deciso di stemperare le polemiche e di moralizzare lo sport anche attraverso la lotta agli sprechi. In questi primi mesi di attività, il Presidente sta dando molta importanza al territorio, per cui ci aspettiamo che nel prossimo futuro soprattutto al sud, si possano affrontare problematiche come l’impiantistica sportiva, insieme ad un programma mirato che consenta l’avvicinamento di quanti più giovani al mondo dello sport. L’occasione per trasmettere al massimo dirigente del Coni questi messaggi, potrebbe essere la data del sette giugno prossimo, giorno in cui avremo il piacere di averlo come gradissimo ospite a Reggio Calabria, nel contesto del progetto “Giochi del mare”.