Più veloci e celeri dei nostri politicanti nella scelta di un governo, il collegio dei cardinali riunitosi in conclave, solamente un giorno orsono, ha eletto il nuovo Vescovo di Roma, colui che sarà il Vicario di Cristo in terra. Il suo nome è Jorge Mario Bergoglio Gesuita Argentino, e varcherà il soglio di Pietro col nome di Francesco I°. Lasciando stare tutti gli aneddoti possibili e i presagi, belli o brutti che possano essere, ai tempi futuri, ma siamo felici e rimaniamo colpiti per l’umiltà dimostrata dal nuovo Papa che chiede la benedizione del popolo di Roma e le sue preghiere per assisterlo nel duro compito che dovrà compiere, e il primo pensiero andato al Cardinale Emerito Benedetto XVI°, chiedendone la protezione della Santa Vergine e del Padre Eterno. Un gesuita, congregazione cui appartiene il nuovo Papa, abbia scelto come nome il nome del Poverello d’Assisi, come a voler simboleggiare l’unità di tutta la chiesa cristiana e la volontà di riportare la chiesa alle sue origini di povertà e contatto con la popolazione, come era nelle idee del Concilio Vaticano II° e in Giovanni Paolo I°, al secolo Albino Luciani. Non resta altro che augurare al Santo Padre di poter adempiere pienamente e con fermezza il suo dovere di guida della chiesa cattolica e del dialogo con le sue sorelle cristiane. Non resta, e lo dico da credente cattolico, che dire : “EVVIVA PAPA FRANCESCO i°!!!”