Qualche giorno fa si è svolto al palazzo storico della Provincia di Reggio Calabria la presentazione del volume sulla strage di San Polo di Brescia avvenuta a marzo dello scorso anno, “Domenico e Chiara, amore e dolore di padre. Brescia, 4.3.2012” (Citta del Sole Edizioni) a cura dei giornalisti Domenico Malara e Anna Foti. Al banco di prova un progetto editoriale per tenere viva la memoria dei due giovani reggini e anche un futuro strumento didattico arricchito da testimonianze, approfondimenti, video, ritagli di giornali, messaggi e anche un fumetto. Ad accogliere i partecipanti all’evento vi era una sala gremita di giovani, le emozioni palpabili, il volto della Calabria, della gente onesta, di chi soffre ma trova ancora il coraggio di raccontare il suo dolore, dei giovani e di chi s’impegna sul sociale, famiglie e associazioni. Un’occasione rara in cui il pretesto di un libro colma vuoti affettivi e distanze culturali. Ancora una volta, dopo che era già avvenuto ai funerali dei due giovani, nel salone della Provincia, un’intera comunità si è stretta attorno al dolore di due padri e le loro toccanti testimonianze. Il viaggio è iniziato con il diario di un amore e poi la tragedia, la crudeltà, la sofferenza per essere sopravvissuti ai propri figli e la gioia per le loro se pur brevi esistenze. Nella strage di Brescia trovarono la morte quattro persone. Quella notte del 4 marzo 2012, infatti, Mario Albanese, camionista di 34 anni, sparò all’ex moglie, Francesca Alleruzzo, e al suo nuovo compagno, Vito Macadino, uccidendoli. Poi salito in casa, sparò e uccise nel sonno anche Chiara, figlia diciannovenne dell’ex moglie, nata da una precedente relazione della donna, e il suo fidanzato Domenico. “Una persona muore quando si dimentica, e loro sono qui con noi”, ha affermato don Simone Gatto. Dalla tragica morte e l’inconsolabile dolore del padre di Domenico, Benedetto Tortorici nasce il progetto editoriale. A questo memoriale si è affiancata la partecipazione del padre di Chiara, Dino Matalone, del fumettista Umberto Giampà, dell’editore Franco Arcidiaco, che ha subito aderito alla richiesta di pubblicazione del volume, di don Simone Gatto, degli amici dei due giovani e delle associazioni “Nuova Solidarietà” e Avis (sezioni di Reggio Calabria e Villa San Giovanni), realtà associative di volontariato in cui i due ragazzi erano impegnati e che nel corso dell’evento hanno dato testimonianza di affetto e solidarietà. Le letture sceniche sono state affidate alla sentita interpretazione di Gigi Miseferi. Al progetto hanno anche aderito psicologi, pedagogisti ed esperti nella materia, dalla consigliera di Parità Daniela De Blasio, al giornalista di BresciaOggi, Giuseppe Spatola, per quanto attiene la cronaca dei fatti e la vicenda giudiziaria. Grazie all’umanità e alla professionalità di Domenico Malara e Anna Foti, al coraggio dei due padri, e di tutti i partecipanti, il salone della Provincia è stato teatro della metamorfosi di un dolore. “Domenico e Chiara, amore e dolore di padre” è un esempio per tutti, una risposta pacifica alla violenza inaudita, un riscatto della Calabria e i suoi giovani volenterosi che sono costretti a lasciarla per cercare lavoro altrove, e soprattutto uno strumento per aiutare la neonata Associazione “Amici di Domenico e Chiara” che promuoverà iniziative di solidarietà sociale, sul territorio, rivolte al mondo giovanile, a cui è stato devoluto tra l’altro l’incasso del volume. L’appello ripetuto di Anna Foti è proprio questo: “Siate l’anima, le gambe , le braccia di quest’associazione”. Nei progetti futuri di promozione del volume, gli autori intendono coinvolgere i giovani e le scuole, proprio perché è attraverso le giovani generazioni che il ricordo e la memoria trovano terreno fertile.
Rosalia Francesca Salvatore