L’individuazione di una figura come quella di Rosanna Scopelliti, identifica la volontà di aderire ad un percorso ben preciso: portare nei palazzi romani il volto giovane e pulito della Calabria.
La Scopelliti, infatti, incarna perfettamente, con la sua storia familiare e personale, quei valori di onestà e moralità a servizio di una terra complicata la quale, però, merita un’attenzione particolare ed una particolare sensibilità che solo chi conosce il territorio, ed ha vissuto sulla propria pelle determinate e drammatiche questioni, può garantirle. In quest’ottica, quindi, la scelta della figlia del giudice Scopelliti risulta fondamentale. Si possono, perciò, definire sterili ed improduttive quelle critiche che provengono da una parte politica, il Pd, che ha propinato alla Calabria liste dal sapore quasi totalmente “esterofilo”, con il posizionamento strategico di personaggi che, tranne qualche eccezione, nessun legame hanno avuto con la nostra terra, oppure lo hanno avuto esclusivamente per consenso elettivo o per questioni anagrafiche, senza mai viverla pienamente. Ecco perché, guardando anche agli altri candidati che il Pdl ha messo in campo per la Camera e il Senato (potrei citare ad esempio Nico D’Ascola, gli uscenti o coloro che, come Antonio Caridi, si spendono da anni sul territorio) non si possono accettare lezioni di moralità provenienti da parte chi ha lavorato unicamente per ottenere il proprio posto al sole (vedi D’Attorre) o da politici totalmente avulsi dalla realtà calabrese come Rosy Bindi, la quale ha giudicato, tout court, il nome di Rosanna Scopelliti, simbolo della lotta all’illegalità, come incompatibile con gli esponenti del Pdl. Credo che, prima di prodursi in considerazioni del genere, la stessa Bindi avrebbe dovuto guardare in casa propria ed eventualmente considerare all’interno del suo partito presenze ‘inopportune’. Ritengo quindi necessario per affrontare una campagna elettorale che si preannuncia non certo facile (a causa della corrente antipolitica che attraversa un Paese in preda ad una grave crisi economica) che si torni a parlare con la gente e tra la gente, tralasciando attacchi personali non utili affinché si possa raggiungere l’obiettivo di una rinnovata fiducia degli elettori in coloro che dovranno rappresentarli.
Tilde Minasi