Reggio Calabria – Ieri sera alle ore 18.30 si è tenuto nella sala Callipari di Palazzo Campanella un meeting , aperto alla partecipazione di tutti i cittadini, del Presidente della Regione Calabria Dott. Giuseppe Scopelliti. L’aula gremita oltre ogni limite, ha accolto non solo gli elettori del presidente ma tutti i cittadini, avversari politici compresi, curiosi di conoscere le cifre, i dati reali ed i fatti raccontati con il sostegno delle carte. L’incontro si è “aperto” con un breve ma intenso sfoglio di diapositive proiettate in aula, nelle quali scorrevano molte, ma non tutte, le opere create sotto il governo di centro destra in città. Scopelliti con l’ausilio del video-proiettore ha esposto i dati commentandoli e spiegandoli per dare maggior chiarezza alle sue parole rispetto ad un argomento non di facile comprensione. Ovviamente non è mancato il preambolo riguardante gli avversari politici che non ha voluto sedersi ad un tavolo per rimboccarsi le maniche e trovare una soluzione ai problemi di Reggio. Hanno invocato e preferito il commissariamento , quasi come fosse la salvezza per la città. Salvezza che tra le altre cose, al momento, ha anche bloccato l’iter della creazione Città Metropolitana, attardandoci rispetto agli altri, che riprenderà una volta andati via i commissari. Non è altresì mancato anche un momento di autocritica, per alcuni errori di valutazione che umanamente si possono compiere in buona fede nell’arco di una lunga carriera politica. Quindi finalmente, Giuseppe Scopelliti, fa chiarezza pubblica sulle cifra del disavanzo del Comune di Reggio Calabria . NON E’ ASSOLUTAMENTE come qualcuno fece credere nei mesi passati 679.244.753 €. Quella cifra riguarda il totale dei residui passivi relativi ad impegni assunti e opere realizzate nel bilancio del 2010, e RISULTA dalla somma di due voci : RESIDUI IN CONTO CAPITALE 423.791.386 € , che costituiscono stanziamenti ed impegni per investimenti (Opere appaltate ed ancora da appaltare, Opere realizzate ed opere incorso di ultimazione) e RESIDUI CORRENTI 255.453.367, pagamenti dovuti per spese di funzionamento (Erogazione dei servizi pubblici essenziali, energia elettrica, personale). Il totale non è altro che la somma che serve al Comune per il suo funzionamento e per gli investimenti e non è il “BUCO” .
Il vero disavanzo 2010 è dato dalla somma dei RESIDUI ATTIVI (555.307.727€) con il SALDO DI CASSA (5.474.741€) meno i RESIDUI PASSIVI (679.244.753€) il risultato dell’equazione è – 118.426.285€ che è l’unico dato REALE. Chiaramente i residui d’entrata non pareggiano con quelli d’uscita, come del resto è avvenuto negli anni precedenti. Questo perché la verifica avvenuta dopo l’ispezione ministeriale ha determinato il ri-accertamenti delle somme ritenute INESIGIBILI e senza corretta imputazione. La gran parte dei comuni italiani ha lo stesso problema tanto che il governo nel DL 95\2012 impone di rimuovere dalla contabilità il 25% dei residui attivi iscritti prima del 2006. Un obbligo che il Comune di Reggio Calabria ha già ampiamente ,ma non totalmente , adempiuto con il ri-accertamento effettuato.
Il disavanzo è frutto di alcune concause : A – La sistemazione dei residui attivi, B – La progressiva diminuzione delle entrate dallo stato (dal 2002 al 2012 sono diminuite di circa 40 milioni di euro) non totalmente compensati dall’entrate dei tributi erariali, C – L’introduzione di competenze e maggiori funzioni in capo ai sindaci che hanno dovuto scegliere se aumentare le tasse locali o scegliere se indebitarsi , D – La crescita degli investimenti e delle opere realizzate che ha comunque prodotto una buona ricaduta economica sul territorio. Dall’esposizione di questi punti ,il Presidente Scopelliti è certo di aver spiegato finalmente che il disavanzo non è stato assolutamente il frutto di una cattiva gestione o di ammanchi economici ingiustificati , come era stato precedentemente ed erroneamente propagandato dai soliti “seminatori” di tensione sociale.
La situazione dei residui passivi di Reggio Calabria è ben più florida di altre corrispettive città metropolitane come si può facilmente leggere nell’esempio qui riportato. Chi vuole seminare odio e rabbia tra la gente nominando i famosi “buchi” dovrebbe farsi un esame di coscienza se gli è rimasta!
