Per la gioia ed il divertimento degli italiani, ecco che le prime schermaglie elettorali entrano nel vivo ed a inaugurarle, con sorpresa di tutti, non è Silvio Berlusconi, che ormai ci ha abituati con i suoi exploit, ma bensì il parco e posato premier uscente, Mario Monti che definisce il Cavaliere “un illusionista ringalluzzito, un pifferaio magico che ha illuso gli italiani tre volte, la prima anche me”. La replica di Berlusconi non tarda ad arrivare dichiarando che : “Monti è un bluff, forse vuole tassarmi pure il piffero”. Il tono del “batti-ribatti” viene calcato dai due concorrenti, per far sì di riuscire a conquistare il voto dei moderati, degli indecisi e dubbiosi. Da parte sua Monti deve riuscire ad assicurare alla sua lista un risultato a due cifre che gli permetta di coprire il ruolo di ago della bilancia dopo il voto. Così il professore taccia di incoerenza la coalizione di centrodestra “in cui c’è la Lega e Grande Sud” e promette riduzione della pressione fiscale, da lui portata alle stelle, e revisione dell’Imu, che anche il più disinformato del paese sa che ha creato lui, non è d’accordo invece sulla patrimoniale e ammette che “fosse stato per me non avrei messo il redditometro; E’ stata una bomba a orologeria sulla strada del mio governo, introdotta da chi ci ha preceduto”. Le domande che sorgerebbero spontanee sono molte ma mi fermo ad una relazione, il più plausibile, con la realtà. Anche Bersani ha “le sue” per il Professore, anche se non chiude ad un dialogo post voto. Al Pd però, che aveva avanzato qualche perplessità sui conti pubblici, invia un messaggio fermo: “Non c’è polvere sotto il tappeto”. Il bersaglio principale però rimane Berlusconi, su cui dichiara: “non ha credibilità sul piano internazionale; è responsabile dell’aumento delle tasse” Berlusconi non le manda a dire ed afferma, in una serata ospite di Kytg24, che le dichiarazioni di Monti sono “una mascalzonata. Sull’Imu ha cambiato idea come fa spesso, perdendo credibilità”. Infine Berlusconi non ha dimenticato infine gli attacchi alla magistratura dichiarando: “Ingroia e Di Pietro fanno venire i brividi” e il processo Ruby è una “una montatura diffamatoria”. Poi la promessa: “se vinco abolisco il finanziamento pubblico ai partiti”, il classico colpo di scena “alla Silvio”. Su Bersani ed alla domanda sulla sua possibilità di divenire premier, Monti afferma: “È una convinzione legittima, e non inverosimile secondo i sondaggi. Ma ognuno di noi è qui per presentare una proposta agli italiani, e la mia è diversa da tutte le altre, perché mira a cambiare il rapporto tra la politica e i cittadini, Noi non abbiamo una struttura di partito che comporta certe esigenze di mantenimento e di favori. Noi vogliamo attirare le forze buone della società civile in tutti i campi. Vogliamo continuare a dire la verità ai cittadini, che non sono dei bambini. Gli italiani hanno una grande sfiducia nei partiti, noi facciamo una proposta diversa”. Queste le schermaglie a distanza fra Monti e Berlusconi, che ci si augura, presto avranno un seguito in un dibattitto faccia a faccia.