Benissimo, ora le manovre e manovrine politiche di alleanze dirette e collaterali si stanno facendo sempre piu’ chiare e le reazioni dei vari “pezzi da novanta” della politica non si fanno mancare.
Cominciamo con l’ex Premier Silvio Berlusconi, all’una e trenta della scorsa notte è stato firmato un accordo tra PDL e il Carroccio.Dichiara: “ Ho firmato io e per la Lega Nord Roberto Maroni che sara’ candidato in Lombardia, io sarò il leader moderati. Premier sara’ da decidere ove vincessimo”. Lo afferma Silvio Berlusconi, ospite a Rtl 102.5; che aggiunge : “Alfano può essere il nostro candidato premier ed io posso fare il ministro economia; Io sono il leader della coalizione e deciderò con gli altri partiti che ne fanno parte, in caso di vittoria, chi è il candidato premier da proporre al capo dello Stato” afferma Berlusconi, ospite di Rtl. “Il simbolo sarà quello delle passate elezioni. C’è il Pdl e sotto il mio nome”
Come è il suo solito Berlusconi scompiglia le carte in tavola ed esprime il suo parere favorevole sul riconoscimento giuridico delle coppie di fatto anche omosessuali, “se si ha una maggioranza che consente di cambiare il codice civile”.
Parlando di Monti afferma : “Io dialogo con tutti, ho una predisposizione al dialogo. Ma la delusione del personaggio è stata talmente grande che non credo ci possa essere possibilità di dialogo. Ho visto le dichiarazioni di Monti di ridurre Imu e imposizione fiscale, questa e’ realta’ vera del personaggio. Ci siamo fatti tutti ingannare, Monti lo abbiamo visto come premier dedicato ai rapporti esterni che parla 4 volte al giorno, era un Monti finto rispetto a quello che avrebbe dovuto essere, lui rientra nella categoria dei professori, prende uno stipendio a fine mese e guarda l’economia dal buco della serratura”.
Dall’estrema sinistra parla Nichi Vendola, segretario di SEL, che afferma l’ipotesi di un ticket Monti-Bersani é “spaventosa”; “I progressisti si candidano per vincere, e comunque il dibattito sugli scenari post voto e il rischio che il Pd e gli alleati non abbiamo la maggioranza “é comico”. L’obiettivo è “salvare l’Italia e Monti e Casini in realtà propongono alla sinistra una resa”.
Intanto Mario Monti rientra nel pomeriggio a Roma per lavorare sulla definizione delle liste e parlarne con Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini.
Casini incalza affermando a ‘La Telefonata’ :“I sondaggi non sono i voti degli italiani e oi vogliamo vincere”. rispondendo anche alla domanda di Maurizio Belpietro sulle possibili alleanze future e in particolare su quella con il Pd. “Nessun governo che abbia dei populismi o degli estremismi o che sia impregnato delle vecchie ideologie del passato può avere il nostro voto. Noi siamo per una ricetta diversa, quella anticipata in questo anno. Noi vogliamo vincere. Se non vinceremo valuteremo le subordinate. Dato che i sondaggi non sono i voti. Noi ci siamo rimessi nelle mani di Monti: è lui che deciderà le liste e, insieme a noi, le persone. E questo ha un senso, perché faremo gruppi parlamentari unici”. Possiamo affermare, leggendo queste dichiarazioni, che Casini si mette completamente nelle mani di Monti.
Vedremo ora gli sviluppi e le reazioni delle varie figure politiche, e come si muoveranno i rappresentanti del PD ancora intenti con le primarie dei rappresentanti di lista.