06\01\2013 – I centristi si riuniscono per decidere le candidature. La scelta dei candidati è uno snodo fondamentale per la coalizione di Mario Monti, Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini. Stando a quanto dichiarato da Super-Mario non potranno essere presenti nelle liste politici che abbiano già partecipato a più di 3 legislature. A questa condizione posta dal “professore” potrebbero aversi delle deroghe poiché ogni partito della coalizone potrebbe blindare alcuni degli uomini più rappresentativi, sarà una delle prime contraddizioni in cui incapperà Mario Monti politico. Proprio in questi giorni ha debuttato col nuovo logo su un profilo personale nel social-network più popolare tra i politici . Ha cercato di rispondere in modo anche simpatico alle domande dei suoi followers. In casa PDL, Silvio Berlusconi non perde occasione per far ascoltare i punti salienti della sua campagna elettorale in radio, tv, internet ed ovunque possa accedere o essere invitato. Eliminare la riforma Fornero, liberare gli italiani dalla tassa sulla prima casa, creare le condizione per la crescita economia del paese abbassando le tasse sulle piccole imprese e sopratutto trattare da pari a pari con la Germania in Europa, sono alcuni dei punti sui quali il “cavaliere” sta battendo per convincere gli italiani a ridargli la fiducia. Attualmente secondo le ultime stime il PDL sarebbe circa al 21%, a cui si aggiungerebbe il 2,6% del movimento di Ignazio la Russa, Fratelli d’Italia. Berlusconi dovrebbe aver trovato il punto d’incontro con la Lega Nord che nei porssimi giorni potrebbe essere reso ufficile. Maroni, leader delle camice verdi, seppure non felicissimo, dovrebbe condividere ancora una volta per il bene del paese l’alleanza col Popolo delle Libertà. Conti diversi invece si fanno in casa del Partito Democratico dove Bersani e soci sono alle prese con la scelta dei candidati. Il Centro Sinistra cerca di cambiare pelle ed ha attuato una mossa mediatica non indifferente, la stretta collaborazione tra Bersani, (vincitore) e Renzi (vinto) per la campagna elettorale. Il problema che gli si pone è sul come coinvolgere i “vendoliani” (che sono quasi diametralmente opposti come concezione politica ai renziani). Come Bersani terrà unita una coalizione così eterogenea? È questa la domanda alla quale nei talk-show si cerca di dare una risposta rassicurante. Il PD ha visto eroso il proprio cumulo di voti, anche dalla nascita del partito dell’ex magistrato Ingroia , che si pone ad estrema sinistra dello scacchiere politico e tra gli altri schiccia l’occhio al Movimento 5 Stelle. I grillini, dopo il grande successo in Sicilia (ottenuto anche per l’alto tasso d’astensionismo) e nella città di Parma (dove adesso si trovano in forti difficoltà) su base nazionale non ha ancora espresso un programma vero e proprio.
Insomma siamo appena all’inizio della campagna elettorale e non mancano le polemiche riguardo le continue apparizioni sui media di Monti , Berlusconi e gli appellattivi accreditati ai suoi avversari , collaborazioni dell’ultima ora di Bersani , candidature imposte , magistrati che hanno indossato finalmente la “canotta” che tenevano nel cassetto ecc. ecc… Ne vedremo delle belle!