Questa mattina alcuni cittadini di Reggio non hanno potuto guardare il sorgere dell’alba sullo Stretto perché hanno deciso di spegnere i propri occhi e di impiccarsi ai lampioni che illuminano il Corso Garibaldi. Questa mattina ci sarà un po’ di turbamento lungo la principale via di Reggio Calabria, ma lo sgomento passerà presto in quanto i passanti facilmente potranno accorgersi che le sagome che pendono con un cappio al collo dai lampioni del Corso, non sono davvero persone ma semplici manichini. È l’azione shock dei giovani del MSI-Fiamma Tricolore, che con goliardia intendono rappresentare e denunciare la crisi che sta piegando la città ed i suoi abitanti. I manichini “impiccati”, infatti, portavano al collo anche un cartello con i quali spiegano le ragioni del loro gesto “suicida”. Ne riportiamo alcune: “Il Comune non mi pagava lo stipendio da mesi”, “sono morto per le promesse dei politici”, “vantavo crediti dal comune, ho dovuto chiudere la mia impresa”, “sfrattato, la casa popolare era un miraggio”. Molti cittadini si potrebbero identificare in questi cartelli, perché il clima che si respira in città, nonostante il periodo natalizio, risulta essere sempre più teso e poco incoraggiante per il futuro. Se, infatti, le ultime proteste hanno fruttato qualche piccola vittoria per i lavoratori delle società miste e del Comune, comunque la prospettiva per il prossimo anno non sembra essere serena. In questi mesi di insediamento i commissari non hanno dato alcuna risposta alla città, non hanno fatto alcuna chiarezza in merito al buco del bilancio comunale né quali azioni vorrebbero mettere in campo per farvi fronte e rimettere in moto l’apparato economico e produttivo della città. Non ci aspettavamo nulla di diverso! Abbiamo sempre sostenuto che il commissariamento di Reggio non avrebbe risolto alcun problema, ma anzi lo avrebbe aggravato, ed il vergognoso annuncio degli aumenti delle imposte sull’acqua e della TARSU ne sono l’ennesima tangibile conferma. Non è possibile che i commissari scarichino tutte le responsabilità del debito comunale sopra i cittadini, gli stessi che non percepiscono da mesi lo stipendio o vantano crediti dal Comune. Non è accettabile che gli errori della politica e della burocrazia comunale siano pagati sulle spalle di una società civile già vessata da numerose difficoltà. Se i commissari non sono in grado di trovare soluzioni che riescano a garantire stipendi e servizi essenziali seppur in un momento di crisi, vadano a battere i pugni sulle scrivanie romane che li hanno portati a Reggio! Altrimenti rassegnino le immediate dimissioni per manifesta incapacità e dichiarino pubblicamente che lo Stato ha ufficialmente deresponsabilizzato sui cittadini la situazione di Reggio abbandonandoli al loro destino. Dopo tutto la nostra città non ha mai rappresentato un investimento produttivo per il sistema Italia. Negli anni è sempre stata più isolata, per mare per terra e per aria. Nessun investimento produttivo serio è mai stato pianificato se non fantasiose e scongiurate opere pubbliche quali il ponte sullo Stretto (perché non finire l’A3 e modernizzare la SS106?), e laddove alcune opere sono state realizzate, queste sono riuscite solo a distruggere il nostro settore turistico ed agroalimentare a favore dei mercati stranieri. Lo Stato, soprattutto in una città problematica come Reggio Calabria, una città sull’orlo collasso sociale, dove il lavoro è un traguardo raggiungibile solo attraverso l’emigrazione, dove persino il minimo ordinario diventa opera straordinario, deve essere presente con forza e decisione nel sostenere il cittadino e nell’abbattere quei circoli viziosi che inquinano e mortificano il tessuto sociale. E lo deve fare ora, prima che Reggio ed il suo orgoglio esploda in nuove tensioni. Non vorremmo tornare a vedere i cingolati marciare per la città. Reggio merita altro. Reggio merita rispetto e comprensione, Reggio merita interventi precisi e risolutivi, Reggio merita di non dover attendere oltre. Reggio merita sapere chi ha sbagliato perché questi e solo questi deve pagarne le conseguenze!
Comunicato Stampa – dr Luca Taveri – addetto stampa Fiamma Reggio