“Sono assediato dalle richieste dei miei perché‚ annunci al più presto la mia ridiscesa in campo. La situazione oggi è ben più grave di un anno fa quando lasciai il governo”, “oggi l’Italia è sull’orlo del baratro”. “Non lo posso consentire e ciò determinerà le scelte che prenderemo assieme nei prossimi giorni”. Queste le ultime dichiarazioni dell’ex Premier Silvio Berlusconi, che lasciano intravedere la possibilità non più tanto remota di una sua ridiscesa in campo, per la perenne “lotta” al centrosinistra ed in particolare a Bersani, confermato pochi giorni orsono, candidato alla corsa per il posto di Premier, per il centrosinistra. Sembra proprio che “l’eterna lotta” fra le due “B” Berlusconi vs Bersani, non voglia cedere.
L’ex premier prende la palla al balzo dopo una dichiarazione quasi “urlata” del segretario del PDL Alfano : “Si decida, non possiamo stare a guardare il Pd”.
Si sfoga in un intervento durato parecchie ore a Palazzo Grazioli dove esordisce affermando : “Sono stanco, mi avete deluso tutti. Mi avete abbandonato”; “Appena ho voltato le spalle mi avete accoltellato, adesso congiurate pure contro di me, ma soprattutto mi avete lasciato solo contro i magistrati”. I tono si animano fino alla proposta finale, quasi da copione di un dramma fine ottocentesco : “Presidente, si deve decidere, non possiamo stare a guardare il Pd che ha un leader ed è già in campagna elettorale: sarai tu a guidare il partito o no?”.
Berlusconi afferma che serve un radicale rinnovamento del Partito, con facce nuove e svecchiamento della dirigenza, e soprattutto facce nuove in TV, sempre frequentate dai soliti “4 gatti”…. Il tutto inizia dalla proposta di cambiamento del nome del partito, non più PDL ma si ripensa al ritorno di “Forza Italia”, oppure ad un “Piazza Italia”, non si capisce bene ma nelle prossime ora sì delineeranno bene le linee di azione… Continua con un altro suo AUT-AUT : “Vi faccio un’unica concessione. Resto convinto che con lo spacchettamento raccoglieremmo più voti, ma teniamoci pure un partito unico, come volete. Ma alle mie condizioni, decido io”, e continua “Vi do ventiquattro ore di tempo, io sono pure disposto a fare un passo indietro, ma indicatemi un nome credibile, che possa prendere il mio posto”. Diciamo pure che di alternative non se ne sono scorte, di certo il carisma del neo segretario Alfano, non è paragonabile a quello dell’ex premier, e sembra che Berlusconi sia ritornato con la forza e l’impeto di quando decise di scendere in piazza la prima volta 20 anni fa… Che Berlusconi non fosse affatto convinto di cedere lo scettro, lo aveva capito il dirigente vicino al segretario che pochi giorni fa era stato ospite ad Arcore. “Ma Angelino lo capisce o no che se non ho fatto le primarie è stato solo per il suo bene? Lo capisce o no che lui le avrebbe perfino perse?”, lo ha gelato il padrone di casa. Figurarsi lanciare il segretario per Palazzo Chigi alla guida di un partito che già è precipitato al 16 per cento nei sondaggi consegnati in settimana… Ora non resta che osservare le varie reazioni dei poliedrici “alleati” e vedere le decisioni che verranno assunte anche in occasione delle prossime sedute del governo, cercando di capire se continueranno in un “servile” assenso al governo Monti, oppure faranno opposizione… L’unica cosa certa è che sembra che il “padrone di casa” sia rientrato più forte e carico che mai, pronto a galvanizzare le folle e cercare di recuperare il tempo perduto lasciato in mano ad una sinistra esuberante ed ad un governo che, tirando le somme e con parole dell’ex premier : “La situazione oggi è ben più grave di un anno fa quando lasciai il governo per senso di responsabilità e per amore del mio Paese. Oggi l’Italia è sull’orlo del baratro; L’economia è allo stremo: un milione di disoccupati in più, il debito che aumenta, il potere d’acquisto che crolla, la pressione fiscale a livelli insopportabili; le famiglie italiane angosciate perché‚ non riescono a pagare l’IMU. Le imprese chiudono, l’edilizia crolla, il mercato dell’auto è distrutto”.