Dopo aver appreso che la famiglia aveva deciso, per lei, chi sarebbe stato il suo futuro sposo non ce l’ha fatta la giovane Nasreen. L’appena neo diciottenne si è suicidata ieri nella provincia settentrionale di Kunduz utilizzando il fucile del padre. Questo è quanto dichiarato dai media di Kabul anche se le notizie in merito all’estremo gesto della giovane sono trapelate in maniera limitata. Purtroppo, così come peraltro confermato dagli organismi umanitari, sono sempre più in aumento i casi di suicidio da parte di giovani ragazze che decidono di togliersi la vita, piuttosto che subire matrimoni imposti o regimi familiari oltremodo vessatori. Non sono da meno i casi di punizioni subiti dalle medesime in caso di rifiuto. Da non dimenticare infatti i numerosi e vergognosi casi di condanne truci e disumane, come il vetriolo sul volto utilizzato per sfigurarle. Sono segnali forti che dovrebbero far riflettere e sensibilizzare il mondo verso una condizione non più accettabile visto il barbaro costume di utilizzare le proprie figlie come merce di scambio e per mero lucro delle famiglie, piuttosto che prestare attenzione ai loro sentimenti.
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