Nonostante i tantissimi problemi che attanagliano ultimamente la città di Reggio Calabria, un nutrito gruppo di ragazzi, ieri sera a piazza Italia ha voluto dedicare un po’ del proprio tempo a chi sta peggio, esprimendo la propria solidarietà al Popolo palestinese con una semplice fiaccolata promossa dal MSI-Fiamma Tricolore.
Una manifestazione colorata da tante bandiere palestinesi illuminate dalle fiaccole e dai fumogeni, un lungo striscione con la scritta “Palestina libera”, alcuni giovani con la tipica kefiah al collo urlano slogan, e c’è persino una ragazza probabilmente musulmana con il chador in testa e che ogni tanto deve controllare la figlia che gioca felice con lo striscione.
È questa una delle immagini più significative della serata di ieri. In questi tragici giorni di assedi in Palestina, infatti, le notizie sui morti hanno riportato troppo spesso i nomi di bambini che non potranno più sognare di giocare liberamente sulla propria terra. E la storia di un bambino è stata anche il tema di una toccante poesia letta durante la manifestazione, in cui si narra di un esule palestinese che da ragazzo ritorna a Gaza per rincontrare i propri genitori e li ritrova la notte di Natale.
Ma li rincontra in Paradiso, perché questo ragazzo era stato appena ucciso anche lui da un missile israeliano. Raid, questi, di un esercito contro un Popolo che si difende con le pietre e con le fruste. Attacchi violentissimi e spropositati dello Stato d’Israele che continua a massacrare da oltre 60 anni una terra ed un Popolo, come il ragazzo del megafono ha raccontato durante tutta la manifestazione. Fra le bandiere Palestinesi spuntano anche quelle borboniche del Regno delle Due Sicilie. La cosa desta molta curiosità, ed alla domanda di molti viene risposto che noi meridionali siamo i palestinesi di ieri.
Un tempo, 150 anni fa coloro che nel Sud Italia lottavano per la libertà della propria terra ingiustamente invasa venivano chiamati Briganti. Oggi, coloro che con l’Intifada, la lotta delle pietre contro i missili ed i mitra, combattono per la libertà della propria terra ingiustamente invasa vengono chiamati terroristi. È questo un meraviglioso parallelismo che ieri sera ha unito la Palestina al Sud Italia.
Li ha resi idealmente più vicini, e forse anche per questo tanti reggini hanno sentito, dentro le loro coscienze, il dovere di esprimere la propria solidarietà ad un Popolo che urla da decenni la sua disperazione per le ingiustizie e le morti che quotidianamente deve subire nell’indifferenza dei potenti del mondo. Di certo ieri sera Reggio Calabria, nonostante le tante difficoltà che l’assillano, ha dimostrato di avere un grande cuore!
dr Luca Taveri – addetto stampa Fiamma Reggio