E’ necessario “tirare le somme”

Un anno di governo Monti , avrà dato all’Italia più credibilità sui mercati internazionali ma a quale prezzo? Gli italiani hanno pagato di tasca loro e salatamente questo rilancio d’immagine sui mercati finanziari che però in termini di benessere materiale non ci ha portato nessun miglioramento. La politica economica di Monti sebben necessaria non ha assolutamente pesato sulle spalle di tutti i contribuenti in maniera equa , non ha effettuato tutti i tagli agli sprechi che avrebbe dovuto fare e non ha assottigliato le disuguaglianze sociali. Insomma viene da chiedersi se non c’è riuscito un governo tecnico che non ha mai avuto un’opposizione reale in parlamento chi potrà riuscire a fare questo? Monti si è limitato a sistemare i conti esteri e segnare la strada del rigore per i prossimi 20 anni di storia del nostro paese, distruggendo le aspettative di almeno 2 intere generazioni di giovani. Oggi il tasso di non occupazione è il più alto dal dopo guerra. Lo spread è nuovamente a livelli elevatissimi anche se nessuno lo nomina più da quando Berlusconi ha deciso di fare un passo indietro. Questo fa nascere in una parte degli italiani il sospetto che forse tutto quel parlare di debito pubblico , di spread e problemi di credibilità è stato un’abile manovra di un forte gruppo di potere per mandare al governo i tecnici che come obiettivo primario hanno avuto quello di salvare le banche ed il mondo dell’alta finanza nel nostro paese. Oggi invece si deve cominciare a pensare al dopo Monti. Si deve fermare l’onda di antipolitca galoppante che sta squassando il paese facendo perdere di vista quelli invece che sono i nobili intenti della politica  e sta travolgendo, insieme al marciume innegabile all’interno della “casta”, anche gli onesti che si adoperano e intendono il loro mandato come una missione . “Tirando le somme” , al momento l’unico a guadagnare da questa situazione paludosa è il Movimento 5 Stelle che ha in Grillo il suo “megafono”. Il PD si sta dando un leader ma la gente appare abbastanza disgustata dalla spettacolarizzazione forse anche un pò troppo elemetare dell’avvenimento(basti pensare al manifesto del confronto elettorale tra i 5 candidati).Il PDL è ancora nel limbo di coloro che non sanno come muoversi ed a chi affidarsi per rallentare la caduta libera e proporre una rinascita, immobilità che potrebbe risultare fatale ad Alfano e soci. L’IDV, dopo le ultime vicende (scandali e dimissioni varie) è ormai un partito finito i “brandelli” del quale sicuramente si andranno ad aggiungere a moviumenti già esistenti. Stessa sorte appare chiare per il movimento di Fini. Qualche possibilità in più sembra avere l’UDC che spera nella creazione di un ampio centro politico che accolga i moderati scontenti da destra e sinistra per continuare nell’operazione di risanamento iniziata da Monti.

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