Questa settimana vogliamo occuparci dell’analisi delle principali tematiche riguardanti la gestione di un’impresa industriale. L’attività tipica di un’impresa industriale è la trasformazione di materie prime in un prodotto finito, ma la caratteristica più importante è che questo procedimento avviene secondo una precisa suddivisione di compiti fra gli operai ed i macchinari. È, questa, una doverosa precisazione che ci porta a riflettere sulla differenza fra un’impresa industriale ed un’impresa artigiana: anche in quest’ultima si realizza la trasformazione della materia prima in prodotto finito, ma non si rinviene alcuna modalità di suddivisione del lavoro.
Nell’impresa industriale assume un ruolo determinante l’analisi del mercato, quella che viene denominata “marketing”. A differenza dei prodotti agricoli, i prodotti industriali seguono una logica diversa per quanto riguarda la loro utilità. Quasi sempre, inoltre, si tratta di beni durevoli, che riproducono a lungo la loro utilità. Ne deriva che l’imprenditore industriale deve produrre secondo i gusti del consumatore, considerando un prezzo che sia compatibile col mercato, a determinate unità.
La caratteristica più evidente dell’impresa industriale è costituita dalle macchine. All’interno dei capannoni industriali, i macchinari svolgono le lavorazioni previste dal piano operativo industriale. quante volte abbiamo visto in televisione immagini provenienti dalle linee di montaggio degli stabilimenti FIAT: queste immagini mostrano macchinari molto sofisticati, capaci di riprodurre i movimenti delle braccia e delle mani degli operai. Si tratta dell’ultima frontiera delle tecnologie applicate all’industria: linee produttive senza operai, in cui i macchinari siano controllati da potenti software. La presenza dei macchinari determina la costituzione di una voce di costo tipica dell’impresa industriale: l’ammortamento. Si definisce ammortamento un accantonamento di reddito lordo che l’imprenditore industriale effettua in corrispondenza con l’uso dei macchinari industriali, al fine di costituire una posta di bilancio con cui rimpiazzare quel macchinario, una volta che esso avrà esaurito la propria vita economica.
Nell’impresa industriale anche i meccanismi relativi al credito ed ai rapporti con il mondo bancario assumono caratteristiche proprie. A differenza di quanto avviene con un semplice commerciante che tiene i propri contatti con una banca di credito ordinario, l’imprenditore industriale dovrà rivolgersi ad uno specifico settore bancario, quello che gestisce il credito industriale. Infatti, in relazione alla differente durata economica degli investimenti industriali, il meccanismo di provvista è differente. Inoltre, non bisogna dimenticare che sovente un’impresa industriale è gestita tramite una società di capitali, per cui è in grado di emettere obbligazioni.
Un’ultima considerazione va fatta a proposito dell’analisi del bilancio di un’impresa industriale, nel confronto fra costi e ricavi. È possibile effettuare un’analisi abbastanza precisa che conduce a stabilire la quantità ottima di prodotto da immettere sul mercato. Si tratta della analisi del “break even point”, in cui si tiene conto dell’incidenza dei costi fissi (ossia quei costi che si sostengono a prescindere dal volume produttivo) e dei costi variabili (quei costi che variano al variare della produzione). Si dimostra, pertanto, che, in taluni casi, all’aumentare del volume produttivo non corrisponde un eguale aumento dei profitti.
Prof. Giuseppe Cantarella