Guccione, su riforma AFOR-ARSSA

Carlo Guccione

‘Sulla riforma di Arssa e Afor non possiamo continuare a fare come gli struzzi, nascondendo la testa sotto la sabbia e facendo finta di non sapere che dal 2007 questi due enti strumentali regionali sono stati prima commissariati e poi posti in liquidazione causando la completa paralisi della forestazione in Calabria e la dilapidazione di oltre un miliardo di euro, per come è emerso dalla recente relazione della Corte dei Conti”. E’ quanto afferma, in una nota, il Consigliere regionale del PD, Carlo Guccione. “Lo stato di liquidazione – aggiunge – in cui si trovano attualmente questi due enti non è certo una garanzia occupazionale per i lavoratori e non favorisce il rilancio e losviluppo della forestazione e dell’agricoltura regionale. Va messa immediatamente mano, quindi, ad una seria riforma capace di introdurre innovazioni radicali. Nella commissione “Ambiente e Territorio” che si riunirà venerdì prossimo affronteremo la discussione e ascolteremo le parti sociali su un progetto di legge fondamentale che riguarda la gestione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio forestale regionale e che è un presupposto fondamentale per incentivare l’ammodernamento del settore forestale attraverso la promozione di una seria pianificazione in termini di ricerca e sperimentazione, al fine di introdurre la cosiddetta “certificazione forestale” e di colmare un vuoto legislativo che dura da diversi anni. Tutto questo permetterà anche alla Calabria di accedere ai cosiddetti “crediti verdi” che potranno fruttare alla nostra regione decine di milioni di euro”. “La nostra – prosegue Guccione – è la terza regione d’Italia per estensione di foreste (600 mila ettari) e la loro valorizzazione è un elemento strategico per favorire nuova occupazione e sviluppo economico soprattutto nelle nostre aree interne. Prima, però, bisogna sciogliere i nodi strutturali che impediscono la riforma dell’Arssa e dell’Afor. Per quanto riguarda quest’ultima in particolare non abbiamo bisogno di ricorrere a sotterfugi o escamotage. La natura giuridica del nuovo ente potrà e dovrà rimanere pubblica. La sua sostenibilità economica potrà essere garantita attraverso il rilancio della difesa idrogeologica del territorio, dell’utilizzo delle biomasse, della valorizzazione della filiera del legno consentendo, per esempio, che le prime lavorazioni avvengano presso la nostra regione in modo da elevare il suo valore aggiunto”. “Bisogna, quindi – conclude – portare avanti un’operazione di netta rottura con un passato che ha impedito il varo di vere riforme strutturali e in cui spesso ci si è accontentati di semplici aggiustamenti di piccolo cabotaggio che non hanno fatto altro che aggravare la situazione, determinando la lenta agonìa di questo settore. Se facciamo le cose come vanno fatte e come noi andiamo proponendo da mesi, la riforma di questi due enti potrà diventare una grande occasione per la Calabria e per le sue aree interne che rappresentano oltre il 45% del territorio e della popolazione”.

Giuseppe Dattola

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