L’uragano Sandy è passato dalla costa est degli Stati Uniti, lasciando dietro di se una scia di distruzione e morte. Sono oltre venti le vittime causate dall’uragano, 14 solamente nel New Jersey, New York, Maryland, North Carolina, West Virginia, Pennsylvania e Connecticut.
Per adesso il peggio è passato, anche se i danni sono ingenti. Il governatore dello Stato del New Jersey, Chris Christie, ha definito il passaggio della super tempesta Sandy «una devastazione inimmaginabile»: intere aree sommerse, otto milioni di persone senza elettricità, ovunque devastazione. E ancora: due le centrali nucleari chiuse per precauzione nello stato del New Jersey, treni aerei e metro fermi.
Il presidente americano, Barack Obama, ha dichiarato lo «stato di calamità» per New York, New Jersey e Long Island. Un provvedimento questo, che renderà possibile erogare fondi federali per individui colpiti dal disastro.
Le immagini di una New York spettrale hanno fatto il giro del mondo. Sette gallerie della metropolitana e sei depositi degli autobus completamente allagati. Al Battery Park l’acqua ha superato i quattro metri di altezza, battendo il record di un metro raggiunto a Manhattan durante il terribile uragano Donna nel 1960.
Dopo il passaggio su New York, il tifone si è diretto verso l’entroterra negli stati orientali. Sulla Pennsylvania hanno soffiato venti a oltre 105 chilometri orari, e sono iniziate fitte nevicate: in West Virginia dai 30 ai 90 centimetri totali, tempeste di neve in Tennessee e North Carolina. Trasporti in tilt in tutto il nord-est con 14mila voli cancellati solo nella giornata di lunedì.
Salvatore Borruto