13\10\2012 – Finalmente il cerchio si è chiuso: anche Parigi ha avuto la sua Fashion Week! E noi abbiamo sognato ancora una volta, guardando meravigliosi abiti sfilare all’ombra della Tour Eiffel!! Paris Paris!! Paris romantica all’inverosimile. Paris città d’arte, dove ogni via parla di poesia, cinema, pittura e letteratura. Paris la ribelle, con i suoi quartieri bohèmien. Ma soprattutto Paris l’elegante, dove la moda e il buon gusto definiscono uno stile di vita. Ma come si fa a resisterle?? Proprio non si può…ed infatti a Parigi proprio nessuno riesce a dire no! Stilisti, fashionisti, modelle e gente comune..alla fine della fiera si ritrovano tutti qui a chiusura di quello che viene considerato il mese più glamour dell’anno. E lei, la capitale francese, non ha deluso le aspettative e si è concessa in tutta la sua maestosa bellezza. E con lei non hanno deluso nemmeno i suoi stilisti..le sue punte di diamante Non ha deluso Elie Saab, che presenta una collezione Primavera Estate elegante e aristocratica, che si lascia influenzare da tocchi artistici e da nuove contaminazioni. Non segue la moda, ma la definisce…segue solo il buon senso! Fluidità per le stampe futuristiche e fluorescenti, allure retrò per la tuta made to measure, forme nette per gli abiti grafici scolpiti dai nastri in gors grain, paillette brillanti per la notte sagomate su abiti di pizzo. La pallette cromatica è meravigliosa, lì dove il basico si mescola a nuance tenui, pizzo floreale e abiti color crema. Stupisce Costume National! La sua è una collezione asimmetrica: nelle spalle, nei revers dei blazer, nelle allacciature laterali delle giacche, negli spacchi e nelle pieghe delle gonne. E in versione più “estrema” con il blazer metà top, il pantalone metà gonna, l’abito metà short. Ennio Capasa ama l’arte e la usa spesso per costruire le sue collezioni. In questa sceglie due immagini iconografiche a rappresentare l’intera collezione: un uccello e una pianta di aloe tagliate da una mano che stringe un paio forbici affilate e che sono state stampate su pannelli applicati poi su top, pantaloni, occhiali e borse. E’ una donna dark e sicura di sé quella che sfila sulla passerella di Nina Ricci. Peter Copping, direttore creativo della Maison, crea una collezione con elementi di bondage elegante e con un’attitudine “louche” che aggiungono una dimensione da showgirl chic alla malizia innocente dello stile ” femme parisienne” che è da sempre il cuore del marchio. Tailleur asciutti che disegnano la silhouette in tutta la sua lunghezza, arricchiti da zip e sotto cui si vede spuntare una maliziosa maglia in pizzo trasparente. Impermeabili impalpabili, calze a rete, abiti asimmetrici che lasciano intravedere sotto al voile uno spacco mozzafiato. Tubini in crêpe di seta, abitini in chiffon multistrato o altri a effetto bodage, che mostrano sprazzi di pelle a vista sotto al pizzo. E poi ancora tweed metallizzati, maglie in rete, una versione macro del plumetis sul velo che si evolve fino a trasformarsi in una stampa a macro pois in ton sur ton. Una svolta decisa arriva verso metà sfilata, quando rosso intenso e nero lasciano spazio a tutte le tonalità pastello e le silhouette si ammorbidiscono fino a dar vita a una serie di abiti bon ton di ispirazione anni 20. Sfilata-spettacolo per Jean Paul Gaultier, che porta in scena un omaggio a tutte le pop-star degli anni ’80, che con il loro look hanno influenzato la moda. La sfilata è un concerto popolato da miti, le modelle sono copie perfette di Madonna, Michael Jackson, David Bowie, Boy George, Annie Lennox, Grace Jones, Jane Birkin, Marilyn Manson, accompagnate da coreografie eseguite da conturbanti ballerini su tacchi a spillo. Gli abiti see through dalle frange agitate, ricami e trafori, gubbini da college e pantaloni dai bagliori stellati. Chiude lo show una sfavillante Amanda Lear in long dress paillettato rosa schoking: straordinaria imperatrice della disco music, è ancora splendente di fascino ambiguo, impudente e ironico. C’è anche un po’ d’Italia alla Paris Fashion Week. Sfila in passerella la donna Valentino e la capitale francese trattiene il respiro. Delicata e rigorosa, mozzafiato per la bellezza sublime del lavoro couture sulle superfici e i decori, di eleganza rara e composta, la collezione esprime un senso di calma sensuale e di elegante serenità. Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli mandano in scena un inno alla femminilità più pura, pulita ed elegante. Le silhouette sono semplici e lineari, geometriche e asciutte: abiti sottoveste lunghi fin sotto al ginocchio, composti chemisier in pizzo, vesti quasi monacali ma arricchite di piccole trasparenze che lasciano intravedere ammiccanti lembi di pelle. La vera protagonista, però, è la sottoveste. Un capo simbolo della sensualità, che viene declinata in abiti ricamati, minidress traforati, abiti da sera ricavati dalla sovrapposizione di più strati. L’ispirazione viene dalle donne della Bella Vita romana, coperte, ma incredibilmente sexy. Il pizzo compare ovunque: sugli scolli a v degli abiti, appena sopra l’orlo delle gonne, su colli, polsi e interi abiti. I colori sono pochi, ma decisi: bianco, nero, blu notte e cipria. Oltreché, come poteva essere altrimenti, l’immancabile rosso Valentino. Ora che anche la settimana parigina della moda è passata, possiamo davvero tirare le somme e decretare la vincitrice tra le quattro sorelle della moda!! In cuor mio so a chi dare lo scettro e voi avete già deciso??? Tranquille..avete ancora qualche mese per rifarvi il guardaroba ;)
Consuelo Occhiuto