Il Presidente francese François Hollande ha varato la manovra finanziaria più dura della storia transalpina. Una manovra da 30 miliardi di euro, 10 di tagli e 20 di nuove tasse, che poi diventeranno 27 considerando i tagli già votati prima delle vacanze.
Una vera e propria stangata sui contribuenti francesi, definita dal primo ministro Jean-Marc Ayrault «un budget di combattimento» e un «atto di mobilitazione». Certo è, che dati alla mano, attraverso questa maxi-manovra la Francia dovrebbe rispettare i parametri deficit/Pil imposti dall’Europa, e rimanere sotto la soglia del 3%.
Il grosso della manovra si concentra sull’introduzione di nuove tasse equamente divise: 10% in più per le imprese e 10 per le famiglie. Inoltre l’imposta sulle rendite da capitale è in pratica equiparata a quella sul lavoro. Viene introdotta una nuova aliquota del 45% per i redditi superiori ai 150 mila euro all’anno e la stangata, ormai celebre, del 75% per i super-ricchi da più di un milione all’anno. La patrimoniale inoltre, colpirà tutti i patrimoni superiori a 1,3 milioni. Secondo alcuni autorevoli studi di economisti transalpini, la nuova manovra colpirà solamente un francese su dieci.
Dal punto di vista dei tagli, tutti i ministeri, e soprattutto quello della Difesa, dovranno spendere meno, tranne tre: Educazione nazionale, Interni e Giustizia. Rinviate anche le nuove linee del Tgv, ma non la Lione-Torino.
Salvatore Borruto