«I recenti attacchi contro gli Usa in Libia e in altri Paesi sono stati un’aggressione agli ideali stessi su cui l’Onu è stata fondata». Si è rivolto così il presidente Obama, alla sessione inaugurale della 67ma Assemblea generale delle Nazioni Unite, verso quei paesi che da qualche settimana stanno protestando contro la pellicola di Maometto.
Nel suo discorso, il presidente ha voluto ricordare il sacrificio dell’ambasciatore americano in Libia, Chris Stevens: «Oggi possiamo dire che il nostro futuro sarà determinato da gente come Chris Stevens e non da gente come i suoi uccisori. Questa violenza e intolleranza, non ha posto tra le nostre Nazioni Unite. Non ci sono parole o scuse per uccidere gente innocente, né per dare fuoco a un ristorante in Libano, distruggere una scuola a Tunisi o provocare morte e distruzione in Pakistan». Poi la stoccata nei confronti dell’Iran e della Siria: «Faremo tutto il possibile e non permetteremo mai che l’Iran si doti dell’arma nucleare. Il governo iraniano sostiene il dittatore di Damasco e sostiene gruppi terroristici all’estero. Il regime di Assad in Siria deve finire». Il discorso del presidente rientra nella strategia di offensiva diplomatica nei confronti di quel mondo musulmano spregiudicato e fondamentalista, che da settimane sta cercando di cavalcare l’onda delle proteste. D’altronde lo stesso Obama in un’intervista alla Abc ha sottolineato che: «il modo migliore per emarginare il fanatismo di un film come quello su Maometto è ignorarlo».
Salvatore Borruto