Chiusura dei tribunali, tagli alla sanità, riduzione trasferimenti agli enti territoriali, taglio delle Province e non solo, tutto un insieme di disposizioni evidentemente troppo pesanti e poco razionali e che, sicuramente, non tengono conto delle specificità di contesti particolari come quello della Regione Calabria. E´ quanto dichiara in una nota l´On. Nino Foti, in merito ai contenuti del Documento di revisione della spesa approvato qualche giorno fa dal Cdm. Un documento pieno di decisioni fortemente penalizzanti per la Calabria, a partire dalla chiusura dei Tribunali e delle sezioni distaccate sul territorio regionale. Secondo il testo varato dal cdm – sottolinea l´on. Nino Foti – in Calabria sono previste le soppressioni dei tribunali di Lamezia Terme, le cui funzioni saranno trasferite al tribunale di Catanzaro, Castrovillari, Rossano e Paola, accorpati invece al tribunale di Cosenza, oltre alle sezioni staccate di Acri, Chiaravalle Centrale, Cinquefrondi, Melito Porto Salvo, San Marco Argentano, Scalea, Siderno, Strongoli e Tropea. Un processo di riorganizzazione che al termine del suo completamento porterebbe alla chiusura di 13 strutture in totale incidendo pesantemente su una materia delicata, come la giustizia, quando la dura sfida quotidiana alla criminalità organizzata necessiterebbe costantemente di sostegno e non certo di un taglio delle risorse. Fin qui quanto riguarda il pianeta Giustizia. Se pensiamo poi ai tagli al sistema sanitario, in Calabria la situazione rischia di diventare fin troppo drammatica dal punto di vista sociale. In una realtà già in enorme difficoltà, considerata la situazione di commissariamento nella quale versa la sanità Calabrese, è inaccettabile la riduzione dei finanziamenti prospettata in questo decreto. Tagli per circa 160 milioni di euro fino al 2014 che, aggiungendosi a quelli stabiliti nelle precedenti manovre tolgono circa 700 milioni di euro alla Calabria. Una situazione ancor più grave se si considerano le ulteriori riduzioni dei trasferimenti dello Stato agli enti territoriali, che prevedono un taglio di 700 milioni di euro per il 2012 e di 1 miliardo di euro dal 2013 per le Regioni a statuto ordinario, di circa 500 milioni di euro per il 2012 e 2 miliardi di euro dal 2013 per i Comuni, e di 500 milioni di euro per quest’anno e 1 miliardo di euro dal 2013 per le Province. Sulle stesse Province poi si vuole optare per un processo di riorganizzazione forzoso e antidemocratico, che non tiene conto delle caratterizzazioni territoriali di natura socio-economica delle varie aree che si intende accorpare e impone la decadenza anticipata degli organi di governo legittimamente eletti. Stando infatti, alle indicazioni emerse dal decreto, delle attuali di 107 Province dovrebbero esserne abolite o accorpate 38, oltre alle 10 amministrazioni provinciali che dal 1 Gennaio 2014, saranno sostituite dalle Città Metropolitane, fra le quali Reggio Calabria. Anche in merito al processo di costituzione delle stesse Città Metropolitane nutro forti perplessità, considerando che, come ribadito dal Presidente della Provincia di Reggio Calabria Raffa, esse devono si rappresentare un´occasione di sviluppo ma non possono nascere forzatamente per decreto dopo che dalla loro introduzione normativa per oltre venti anni non è stato fatto nulla. A questa serie di disposizioni – prosegue l´On. Foti – si aggiunge infine l’annullamento dell’Accordo di Programma sottoscritto nel 2004 tra il Ministero delle infrastrutture, il Comune di Catanzaro, la Provincia di Catanzaro e la Regione Calabria avente ad oggetto il trasferimento del Laboratorio Tipologico Nazionale a Catanzaro. Uno strumento importante per lo sviluppo del settore edilizio e urbanistico che si sarebbe dovuto occupare di ricerca, progettazione, esecuzione, conduzione, sicurezza, validazione, collaudo di lavori nel campo tanto dell’edilizia residenziale pubblica, quanto dell’edilizia tradizionale, delle infrastrutture, dei servizi, delle opere di urbanizzazione e quant’altro e la cui cancellazione è un´ulteriore conferma della poca attenzione che questo Governo ha nei confronti della nostra terra.
Giuseppe Dattola