Si è conclusa la convention repubblicana, che ha investito Mitt Romney della candidatura a presidente degli Stati Uniti. Sarà lui a sfidare il presidente in carica Barack Obama, e i temi su cui si apre il dibattito presidenziali sono molto caldi. Romney si è presentato all’ultimo atto della campagna repubblicana con cinque promesse precise: dodici milioni di posti di lavoro, niente aumenti di tasse, difesa della vita e della sacralità del matrimonio e rilancio della leadership americana nel mondo. E’ questa la ricetta per fare uscire gli USA dall’angolo.
Una sfida importante, che cozza con la rotta tracciata da Obama. Lo sfidante di Obama si è presentato all’America parlando della sua famiglia, dei suoi valori e del suo lavoro.
In vestito scuro con camicia bianca e cravatta rossa, Romney ha lanciato a Obama una sfida dai toni moderati: «Sono contro Obama non come uomo ma come presidente. Desideravo il suo successo perché amo l’America ma ha fallito e se ne deve andare».
Dopo la convention, si spengono i riflettori e lo sguardo degli americani si spinge già alle presidenziali che si terranno fra qualche mese. Li si deciderà su quale strada il paese a stelle strisce camminerà: se su quella tracciata da Obama quattro anni fa, o quella nuova (forse) disegnata nella mente degli americani da Mitt Romney.
Salvatore Borruto