Ennesima giornata di guerra civile in Siria. Un’autobomba piazzata nel quartiere di Jurumana, a sud di Damasco durante un funerale, ha provocato 12 morti e 48 feriti. A dare notizia dell’accaduto la televisione di Stato siriana, e anche l’Osservatorio per i diritti umani, il quale ha confermato la deflagrazione ma non il numero di feriti e vittime. Intanto mentre sulla guerra civile si allunga minacciosa l’ombra dell’Iran, migliaia di profughi in fuga si stanno accalcando lungo il confine del paese, in cerca di salvezza dalla mattanza organizzata da Assad. In tutto 10.200 persone sono arrivate dalla frontiera siriana al campo di Za-atri nel nord della Giordania tra il 21 ed il 27 agosto, contro i 4.500 della settimana precedente, ha affermato oggi a Ginevra l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Una situazione al collasso che rischia di deflagrare in maniera irreversibile. Ieri mattina inoltre, i corpi di cinque uomini giustiziati sommariamente con colpi di arma alla testa sono stati ritrovati a Qadam, quartiere sud di Damasco. A conferma delle uccisioni, dei video che ritraggono gli uomini morti, e parecchie testimonianze dei civili della zona, che accusano apertamente le forze governative.
Salvatore Borruto