Il tribunale Khamovniceski di Mosca è stato messo nel mirino degli hackers, i quali hanno attaccato le pagine telematiche dell’ufficio. Il tribunale, che nei giorni scorsi ha condannato il trio punk russo, Pussy Riot a due anni di carcere per il video di protesta contro Putin, ha visto sostituire le proprie pagine web, da una sorta di slogan per la libertà. L’home page è stata sostituita da slogan contro il presidente russo Vladimir Putin, un video musicale della star bulgara Azis, che ha fatto della sua omosessualità una bandiera artistica, nonché la scritta «Free Pussy Riot» e l’ultimo videoclip della band punk, «Putin Ignites The Fires of Revolution». A rendere nota l’azione di protesta telematica, la portavoce del collegio Darya Lyakh. La stessa portavoce ha reso noto che dopo poco tempo i servizi web sono stati ripristinati, eliminando l’inconveniente.
Salvatore Borruto