Rande successo per la tappa internazionale dell’IRB Italia. Dopo una lunga marcia di avvicinamento e tanta attesa, il presidente nazionale Antonio Barreca è partito alla volta di Londra assieme ai suoi ragazzi per vivere da protagonista la kermesse olimpica. L’IRB ha fatto un ottimo lavoro ed è riuscita a far combaciare il massimo evento dello sport mondiale con il classico appuntamento al di fuori dei confini dell’Italia che ha portato la federazione del culturismo pulito in tante importanti città europee negli ultimi anni.
Ed ecco dunque che si intensificano gli allenamenti per arrivare pronti a questo evento che ha dato la possibilità a tutti i migliori atleti di mettere in mostra muscoli e preparazione in un importante contesto. L’IRB è la federazione del culturismo pulito, quella che impone ai suoi tesserati continui controlli anti doping ed il veto nel prendere certe sostanze, fenomeno purtroppo abituale per la disciplina del culturismo dove tanti atleti fanno abuso di prodotti vietati.
Come detto, un gruppo di giovani atleti guidati dal presidente Barreca, come al solito perfetto nella sua macchina organizzativa, è stato nella capitale inglese in cui si è cimentato in esibizioni ma ha anche trovato il tempo per visitare alcuni ruoli storici della città con il Big Ben. Il viaggio è stato preparato in ogni dettaglio per permettere ai ragazzi anche ad assistere a qualche gara oltre che a competere con i migliori pari età europei. C’era grande attesa fra i tesserati che non vedevano l’ora di prendere l’aereo ed arriva nella città che non ha bisogno di presentazione dato che parliamo di un luogo suggestivo sia dal punto di vista sportivo che socio-culturale.
E’ stata anche l’occasione per visitare i grandi templi sportivi della capitale britannica ma, soprattutto, l’obiettivo era quello di portare il messaggio del culturismo pulito durante una manifestazione i cui organizzatori stanno cercando di debellare un male che, spesso, ha rovinato vittorie e grandi prestazione di atleti macchiati dall’onta del doping, in casi che toccano anche l’Italia come è successo per l’ex campione olimpico Schwrzer.
